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Roma/ Esteri. La lotta al terrorismo islamico con il consenso arabo e le liste passeggeri

Creato il 25 gennaio 2015 da Antonio Conte

Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri (Foto ANSA)

Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri (Foto ANSA)

Bari, 25 Gennaio 2015 – E’ il ministro degli Esteri On. Paolo Gentiloni Silveri ad essere convito che servono almeno due punti fermi nella lotta al terrorismo condotta in concerto dall’Italia, dall’Unione Europea e dagli Stati Islamici moderati.

Contrastare il terrorismo jihadista a vantaggio della sicurezza e senza rinunciare a libertà lo si fa insieme con la stragrande maggioranza dei governi e con le opinioni pubbliche islamiche.

Il secondo punto che il Ministro della Farnesina disegna è la convergenza parlamentare e del governo sul registro dei passeggeri aerei.

Se si può avanzare un commento è sulla perplessità che ora affligge l’italiano medio, ovvero si può credere che finora i Servizi Segreti italiani, gli inquirenti o le forze di sicurezza europea non abbiano potuto già contare sulla disponibilità di tali dati, e anche di questi archivi? Non è cioè già disponibile un database dei viaggiatori nell’era del “Grande Fratello” e in cui ogni transazione economica e finanziaria viene tracciata? Non è forse opportuno tracciare anche i flussi di danaro pagati per il riscatto una volta consegnati? E, ancora, non è pensabile ipotizzare la collaborazione delle banche irachene con i servizi degli stati islamici moderati? E ancora non sarebbe opportuno una sorta di passaporto europeo elettronico con varchi digitali alle dogane almeno per le rotte verso e da quei paesi scenari del terrorismo?

A.C.


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