Francesco Bianco, ex militante dei Nar, era stato ferito in un agguato lo scorso 2 gennaio da tre colpi di pistola sparati in strada, nei pressi del centro termale di Bagni di Tivoli. I proiettili lo avevano colpito alle gambe e alla mano. Erano stati alcuni testimoni ad aver riferito di aver visto due persone in sella ad uno scooter avvicinarsi alla vittima e uno di loro, scendere prima di sparare. Oggi, la svolta nelle indagini è "politica".
Un uomo è stato fermato a Roma dai carabinieri perchè accusato di essere coinvolto nell'attentato. Si tratta di Carlo Giannotta.
Il decreto di fermo emesso dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, Luigi De Ficchy, è stato eseguito all'alba dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e del Ros nei confronti di Carlo Giannotta, di 58 anni, attuale responsabile della sede autonoma “Acca Larentia” a Roma, ex-sede dell'Msi dove avvenne una strage a sfondo politico nel 1978.
Oltre al fermo di Giannotta, ritenuto coinvolto nell'agguato a Bianco, sono state eseguite nelle ultime ore perquisizioni domiciliari disposte dalla Procura di Tivoli, estese anche alla sede di Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano a Roma. Le indagini dei carabinieri proseguono. I carabinieri dei Ros hanno perquisito stamane la casa di Gianluca Iannone, leader di Casapound. Il presidente di CasaPound Italia e altri militanti dell'associazione sono stati portati in caserma per accertamenti.
All'origine del ferimento di Francesco Bianco, ci sarebbe un dissidio sulla gestione della sede storica della destra di via Acca Larentia. È quanto si apprende in ambienti investigativi dopo il fermo di Carlo Giannotta, indicato come responsabile della sede al quartiere Tuscolano. Giannotta sarebbe uno dei due attentatori in scooter, secondo la ricostruzione dell'agguato all'ex membro dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar)
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