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Roma Fiction Fest 2014: la fiction che imita il cinema che imita la fiction

Creato il 10 settembre 2014 da Nicola933
di Federico Vascotto Roma Fiction Fest 2014: la fiction che imita il cinema che imita la fiction - 10 settembre 2014 rff2014_01

A presentare il Roma Fiction Fest 2014 sono stati Carlo Freccero, il presidente dell’APT Marco Follini (nella foto a sinistra) e il Direttore della Regione Lazio Nicola Zingaretti (al centro)

Di Federico Vascotto. Ve la ricordate la memorabile frase di Dawson’s Creek “La vita che imita l’arte che imita la vita”? Ebbene, il Roma Fiction Fest 2014 sarà un po’ così, in un certo senso. “Fingiamo che sia fiction” e “La fiction, niente di più vero” sono i due slogan proposti dal nuovo direttore artistico Carlo Freccero, l’ex direttore di Rai2 e Rai4 che fa del Festival il suo “manifesto politico-sociale”, o meglio il suo “manifesto seriale”. Non solo le fiction - pardon, le serie tv - sono sempre di più lo specchio della società e dei suoi problemi, soprattutto negli Usa, che le hanno sapute incanalare a strumento quasi catartico per lo spettatore, mentre in Italia abbiamo forse ancora un po’ bisogno di Don Matteo e della semplicità narrativa che “tutto ci spiega e tutto ci acquieta” come ha spiegato Freccero. Il prodotto seriale è oramai pari, anzi ha superato quello cinematografico ed è su questa dicotomia che sono improntate tutte le serate del Festival (il programma completo qui).

Ecco perché ci sarà l’anteprima di True Detective (da ottobre su Sky Atlantic), tanto voluta dal direttore, sarà presentata nientemeno che da Bernardo Bertolucci e del suo film La strategia del ragno, precursore della psicologia dello show secondo lui. Oppure le anteprime addirittura mondiali del nuovo drama di Shonda Rhimes How To Get Away With Murder e del drama scritto e diretto dal vincitore dell’Oscar per 12 anni schiavo John Ridley American Crime con Felicity Huffman e Timothy Hutton (annunciato last minute alla conferenza stampa da un Freccero visibilmente orgoglioso), in una serata targata ABC. O ancora la serata horror/scifi, con The StrainPenny DreadfulSalem. O ancora quella politica, con l’anteprima dei primi minuti di 1992, produzione Sky Atlantic attesa per novembre dopo il successo di Gomorra La Serie, e i primi due episodi della seconda stagione dell’acclamata House of Cards. Ci sarà spazio anche per l’omonima miniserie originale inglese degli anni ’90 che ha ispirato quest’ultimo. C’è infine la serata queer, come l’ha simpaticamente chiamata Freccero che l’ha posizionata “per fare da contraltare alla serata calcistica”, come ha detto scherzando: l’anteprima della premiere della stagione 2 del fenomeno Orange Is the New Black assieme alle novità Looking e Transparent. Ma ci sono molte altre anteprime, come le serie teen The 100, Finding CarterFaking It, in partenza nelle prossime settimane sui nostri canali, o le serie di Amazon The After, Mozart in the Jungle e la stessa Transparent.

O ancora le anteprime italiane, poche ma di qualità, evitando le inutili ripetizioni e le varie nuove stagioni magari già in onda in tv, una scelta davvero apprezzabile e che sicuramente scatenerà delle polemiche. Ci sarà Qualunque cosa succeda. Giorgio Ambrosoli, una storia vera. Ci sarà la “versione demenziale di House of Cards Il candidato con Filippo Timi, una webserie che andrà però anche su Rai3. Ci saranno, con la regia di talenti cinematografici (ecco la dicotomia che ritorna) anche Sfida al Cielo – La Narcotici, Il Bosco, La strada dritta, sulla costruzione dell’Autostrada del Sole e lo “spy drama” Ragion di Stato con Luca Argentero, che sarà padrino della consueta serata finale di premiazione - questa volta divisa in due categorie fra produzioni italiane e straniere. Tutto dal 13 al 19 settembre all’Auditorium Parco della Musica.

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Carlo Freccero mostra orgogliosamente il catalogo/libro dedicato al Festival, distribuito a fine conferenza

Non mancheranno nemmeno le masterclass e qualche ospite speciale. Come le “lezioni” tenute dalla produttrice esecutiva di The Walking Dead – a cui sarà dedicata una speciale maratona per i fan - Gale Ann Hurd o dal creatore di HomelandTyrant (entrambi in anteprima al Fest), nonché di 24, Howard Gordon. Gli ospiti sono stati forse un po’ sacrificati – senza però restare propriamente a secco, dato che si vedranno l’ex dottor Kovać di ER Goran Višnjić (presente al Festival per Extant) e Allison Tollman (candidata all’Emmy e presente per Fargo), ma come ha dichiarato Carlo Freccero, si è voluto optare “per il contenuto più che per il red carpet“, a fronte di un finanziamento notevolmente abbassato rispetto agli scorsi anni. E noi la riteniamo una scelta vincente, nonostante abbiamo dovuto rinunciare a guardare da vicino personaggi come Shonda Rhimes e Ellen Pompeo.

A testimoniarlo, nella cornice romana della Casa del Cinema dove è stato presentato alla stampa il programma e gli obiettivi di quest’ottava edizione del Fest, la presenza di un foltissimo numero di giornalisti. E poi dicono che le serie tv, o le fiction, sono “solo serie tv” e “solo fiction”. Ma rendiamoci conto, sono solo realtà.

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