Roma Film Festival ’13: I MIEI FILM di sabato 9 nov.

Creato il 10 novembre 2013 da Luigilocatelli

Il film turco ‘I Am Not Him’

I film he ho visto al RFF sabato 9 novembre.
1) Manto acuifero di Michael Rowe (Messico). Concorso
I bambini ci guardano. Caro (sta per Carolina) ha seguito la madre a casa del nuovo compagno, lontano da Città del Messico. Ma lei non capisce perché debba vivere senza il padre. Una lezioncina da psicologhe da strapazzo su come signora mia il mondo dei bambini sia sideralmente diverso da quello dei grandi. Film abbastanza sballato, con una madre scema che pretende che Caro chiami papà il suo nuovo partner. Ma si può? Poi te credo che la bimba si incazza. Co-produce Gael Garcia Bernal. Voto 4
2) Entre nós di Paulo e Pedro Morelli (Brasile). Concorso
Una specie di piccolissimo grande freddo brasilero, con una prima parte nel 1992 e la seconda dieci anni dopo esatti, a fare bilanci e misurare cambiamenti. Un gruppo di amici, ragazzi e ragazze, tutti con la voglia di fare lo scrittore (roba da matti, cose che succedono solo al cinema), si ritrovano in una casa nel bosco. Ma succede un fattaccio, uno ci lascia la pelle, un altro ne approfitta. Assomiglia a The Words, uno dei film più brutti degli ultimi anni, e ci va vicino. Lettere sepolte e dissepolte e lette dieci anni dopo. La fine delle ilusioni e dei sogni ecc. ecc. Tremendo. Eppure applaudito alla proiezione stampa, forse dai trentenni che, chissà, avranno rintracciato una qualche affinità generazionale. Voto 3 e mezzo
3) I Am Not Him di Tayfun Pirselimoglu (Turchia). Concorso.
Finora, la migliore sorpresa del festival. Un uomo brusco e solitario si lascia irretire da una collega di mensa, una col marito in prigione e dalla fama non limpida. Scoprirà di essere straordinariamente somigliante al consorte carcerato. Una storia tra minuscola cronaca quotidiana e accensioni fantastiche, e derive nel surreale. Il gioco del doppio, la ripetizione, l’eterno ritorno. L’oscillazione tra il reale e l’allucinatorio. Tra Mr Klein di Losey e L’inquilino del terzo piano di Polanski, però in versione turco-popolare. Il signor Pirselimoglu gira benissimo e Ercan Kesal si candida al premio di migliore attore. Voto 8


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