ROMA. Identikit del diabetico oggi

Creato il 18 giugno 2015 da Agipapress
ROMA. Utilizzano internet come principale fonte di informazione sulla propria malattia, la maggior parte è sovrappeso o obesa, sono pensionati e praticano regolarmente una qualche forma di attività fisica che consiste più che altro in una camminata di 20 minuti. Sono questi alcuni dei dati emersi dalle dichiarazioni delle persone con diabete in Italia secondo la fotografia scattata da Diabetes Monitor, il rapporto basato su interviste ad un campione rappresentativo della popolazione italiana affetta da diabete, giunto alla quinta edizione, realizzato da MediPragma in collaborazione con Università degli studi di Roma “Tor Vergata” e Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation. L’indagine si propone come un osservatorio dell’evoluzione degli atteggiamenti delle persone con diabete riguardo alla gestione della propria malattia e cura. Oltre a fornire un’accurata fotografia, l’indagine permette di analizzare in maniera prospettica l’evoluzione dei comportamenti delle persone con diabete. Nello specifico, da un confronto con l’indagine del 2013, emerge quanto profondamente sia cambiata la modalità attraverso la quale le persone con diabete si informano.
Il ruolo dei medici come fonte di informazione si è ridimensionato a vantaggio delle fonti non mediche.
Cresce infatti il peso di internet (da 31,9% al 70,9%) ma anche delle associazioni pazienti che si propongono con grande evidenza (dal 11,2% al 69,9%).

“La pratica dell'e-health è sempre più diffusa in Italia e anche le persone con diabete dichiarano di far largo uso delle nuove tecnologie per informarsi su tutto ciò che ruota intorno alla propria malattia” afferma Simona Frontoni, presidente comitato scientifico IBDO Foundation. “Le associazioni - dice ancora Frontoni - sono diventate un punto di riferimento importante, grazie principalmente a un incremento dell’attivismo e a un maggior riconoscimento del loro ruolo, probabilmente grazie al piano nazionale sulla malattia diabetica che pone la persona con diabete al centro del processo gestionale della malattia. Tutto questo però non dovrebbe far perdere di vista il ruolo fondamentale dei medici: l’educazione terapeutica e in particolare il dialogo con il team diabetologico sono necessari per gestire al meglio il diabete“.
“La rilevazione, inoltre, evidenzia che le associazioni, ad oggi, giocano un ruolo nodale per l’acquisizione di consapevolezza verso la malattia da parte delle persone con diabete e hanno un impatto determinate nell’aiutarle a raggiungere e mantenere i propri obiettivi terapeutici” aggiunge Lucio Corsaro direttore generale Medi-Pragma. Altro dato che emerge, ed è una conferma, riguarda il rapporto tra diabete e peso. Ben 8 persone con diabete su 10, non in cura con l’insulina, hanno un indice di massa corporea (BMI) superiore alla norma, e ben il 30% risulta obeso. Delle persone in trattamento con insulina, 6 su 10 dichiarano di essere sovrappeso o obese, 1 su 4 è obesa. 
“Il rapporto tra diabete e obesità è noto da tempo, dichiara Paolo Sbraccia, presidente della Società Italiana dell’Obesità (SIO). “Quanto più una persona è sovrappeso, maggiore è il rischio che possa sviluppare il diabete. Se consideriamo che solo in Italia il 10 per cento della popolazione è obesa e il 40 per cento in sovrappeso possiamo capire che cosa può riservarci il futuro. Un invito all’azione per riconoscere e trattare l’obesità è stato lanciato con la presentazione all’Expo 2015 della Milan Declaration, il documento siglato da tutte le associazioni scientifiche continentali e promosso da SIO e European Association for the Study of Obesity (EASO). Lo scopo è quello di sensibilizzare i governi e le autorità sovranazionali ad agire rapidamente per arginare questa vera e propria epidemia”.
(mpa)


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