I. Allende
Il maestro di stile e illuminato politico, Umberto Bossi, ci ha regalato un'altra perla. A chi gli chiedeva la soluzione per l'emergenza di Lampedusa, ha risposto con l'amorevole frase: "Föra da i ball". Ora, se già fa specie che un ministro della Repubblica abbia l'eloquenza degli orchi del Signore degli anelli, al fine di scaldare le povere menti del suo elettorato, ancor più triste è la traduzione delle espressioni provenienti da quella boccuccia dorata.
Le posizioni xenofobe della Lega non sono certamente un segreto. Il figlio del leader della masnada, soprannominato "Trota" dallo stesso padre per le indubbie doti intellettuali ereditarie, era già stato coautore del gioco su facebook "Rimbalza il clandestino", poi forzatamente rimosso dal gestore del sito. Se allora qualcuno parlò, in malafede, di una ragazzata, altrettanto non si può dire degli sprechi di fiato dei vari esponenti leghisti. Ricordiamo, in particolare, l'altro ministro della Repubblica, Roberto Calderoli, che invitava a sparare cannonate preventive contro i barconi, l'esponente di spicco della Lega nel Consiglio comunale di Milano, Matteo Salvini, che propose la messa in servizio di vagoni della metropolitana riservati ai milanesi. Dulcis in fundo, una menzione speciale per Mario Borghezio, europarlamentare, condannato dalla Cassazione per aver dato fuoco al dormitorio di alcuni clandestini a Torino, in precedenza già resosi protagonista di una ronda su un treno per disinfettare i vagoni e le prostitute straniere a bordo, recentemente recatosi in visita a Lampedusa in compagnia dell'estremista di destra francese, Marine Le Pen.Sfortunatamente non ci si può più stupire delle dichiarazioni di Umberto Bossi. Se la xenofobia è uno degli impulsi negativi potenzialmente presenti nella natura umana, negli ultimi vent'anni la Lega ha costantemente operato per coltivarlo. Si può dire che oggi i primi raccolti cominciano ad essere maturi... Quello che è mancato è stato il contrasto a questo messaggio e, in generale, al "fenomeno Lega". I colpevoli sono numerosi, dalla sinistra che ha sottovalutato il problema, alla destra che l'ha sfruttato per il proprio tornaconto politico, agli intellettuali e ai mezzi di comunicazione, che all'amplificazione delle notizie non hanno fatto seguire sufficienti critiche. Se, tuttavia, tutti questi soggetti possono presentare ognuno una, seppur vana, giustificazione, ce n'è un altro che non ne ha il diritto, anche perché persevera nell'errore: la Chiesa cattolica.Non è un caso se la Lega si è diventata la paladina della difesa della cristianità. Singolare è il fatto che ciò nonostante la posizione del partito sia rimasta fortemente laica. Mentre, infatti, il Pdl subisce pesantemente l'influenza della componente cattolica, in particolare Comunione e Liberazione, le posizioni della Lega non si ispirano in alcun modo ai valori cristiani (omofobia a parte, sarebbe veramente difficile, d'altronde...). Questo non le ha impedito di essere in prima fila nella battaglia contro la rimozione del crocifisso, di ostacolare la costruzione di nuove moschee, di affermare l'equazione cultura italiana = cristianesimo, etc... Né, d'altra parte, si sono levate critiche da parte delle sfere ecclesiastiche, sulle ronde padane, sulle discriminazioni alle famiglie degli immigrati, sul vergognoso trattato con Gheddafi per appaltargli il lavoro sporco di soppressione dei viaggi della speranza alla radice (e amen se qualcuno ci rimette la pelle). Come si fa a criticare il partito su cui si regge il governo che si dimostra tanto generoso (in termini strettamente economici, si intende) verso gli affari del Vaticano? In fondo si sa, quando dicono "Roma ladrona" si riferiscono a una sola sponda del Tevere...Prendiamo la regione più leghista d'Italia, il Veneto, guidata dal leghista Zaia. Qui succede che i bambini di una scuola elementare che non possono permettersi di pagare la mensa siano lasciati letteralmente a pane e acqua, (voglio precisare che episodi del genere sono avvenuti anche nella civilissima Lombardia, non vorrei mai che qualche ottimo sindaco si lamenti perché la sua pregevole iniziativa non è stata citata). Poiché, però, non di solo pane vive l'uomo, la regione decide che nelle scuole venga distribuita una copia della Bibbia ad ogni alunno. Se il Ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, non potendo criticare, perde una buona occasione per tacere, la Chiesa fa sentire il suo silenzio-assenso e, sentitamente, ringrazia.Ricordo le parole di un pericoloso rivoluzionario, poi condannato: "Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona". A volte occorre contestualizzare.