Treni lumaca, vagoni strapieni e maleodoranti -
tanto sono sudici - afa, rumore assordante e, come di routine, stop dei treni ed evacuazioni di massa! Insomma la “
Freccia del Mare”-
la cui conduzione sta assumendo contorni tra il tragico ed il grottesco tanto che i pendolari la hanno ribattezzata la “Feccia del Mare” - è un vero e proprio
carro bestiame, un’eterna
via crucis per i viaggiatori che ogni giorno la utilizzano nella tratta Roma-Lido di Ostia. Un’odissea senza fine, benché l'Amministrazione continui a rassicurare i viaggiatori che si tratta di “
momentanee interruzioni”, additando ogni volta responsabilità esterne al servizio! I pendolari della Roma-Lido -
sventurati cittadini, trattati peggio degli animali - sono a dir poco in “subbuglio”, tanto per non cadere nella volgarità! Ma come capirete bene è solo un eufemismo per descrivere lo stato di malessere di chi ogni giorno si reca a lavoro, a scuola o al mare.
Insomma la Roma-Lido continua a creare continui disagi a tutti: cittadini e ferrotranvieri! Si potrebbe fare
una sfilza interminabile degli episodi da horror show che accadono sulla famigerata tratta del mare, sempre più trappola quotidiana per migliaia di romani che vivono sul litorale, ma lavorano e studiano negli altri quartieri di
Roma. La linea Roma-Lido -
voluta da Benito Mussolini e ormai prossima al “centenario” -
negli ‘anni venti’ impiegava complessivamente una mezz'oretta per portare i romani al mare partendo addirittura dalla Stazione Termini!!! Ancora negli anni settanta la linea arrivava come metropolitana sino a Termini, nel cuore della città. Poi l'inspiegabile
"Stop a Piramide", e ora questo “horror show” quotidiano!!!
Ogni giorno ce n’è una: guasti, reclami, scioperi e poi un comitato pendolari, un’associazione, un blog di protesta. Le lamentele di cittadini e lavoratori Atac sono all'ordine del giorno anzi del minuto e urge una soluzione prima che la situazioni precipiti! I cittadini-utenti,
a fronte di abbonamenti regolarmente pagati, sono ormai esasperati, inferociti anche dall’atteggiamento dell’Atac che in caso di guasti e disservizi, cioè quando ce ne sarebbe più bisogno, blocca le comunicazioni con gli utenti -
tranne quelle pubblicitarie sempre in onda a mille decibel!!! - e addirittura arriva a chiudere gli sportelli al pubblico per evitare di affrontare i cittadini imbufaliti.
Loro, i lavoratori Atac, si difendono con questo comunicato lasciato sui sedili dei convogli:
I LAVORATORI ATAC METROFERROVIE SONO CON I CITTADINI
Le lavoratrici e i lavoratori delle metropolitane e ferrovie concesse, visto le ultime aggressioni subite, si rivolgono ai cittadini e a chiunque usufruisca del trasporto pubblico su rotaia per metter in chiaro i seguenti punti:
* Il frequente stato di abbandono delle stazioni è la diretta conseguenza della cronica carenza di personale.
L’organico completo, tale da poter coprire regolarmente i tre turni giornalieri, prevede
160 operatori di stazione per linea. Al momento siamo ad una media di circa
65 operatori
in meno per ogni linea, questo significa:
NO scale mobili, NO ascensori ed altre importanti infrastrutture presenti, NO a nessun tipo di assistenza in caso di guasto, infortunio o altro avvenimento che richieda intervento di personale. Nelle stazioni ad alto flusso la qualità del servizio ne risente pesantemente.
*E’ stata tolta la vigilanza H24.*L’approssimazione nella gestione dell’esercizio ha recentemente portato a situazioni gravi quanto assurde!!Mancata apertura dei cancelli di stazione durante il servizio, continui ritardi di passaggio dei treni e le frequenti interruzioni sulla nuova linea B1. Si sono affrettati ad addossare mezzo stampa le colpe al personale, adducendo scuse ridicole ed ingiustificabili.
Tutto quello che avete letto non è vero! I dipendenti Atac svolgono il proprio lavoro con responsabilità ed offrono all’utenza la propria professionalità, mortificati da condizioni lavorative vergognose, ambienti di lavoro malsani e completa disorganizzazione.
Uniamoci per combattere chi provoca tutto questo e vuole solo la guerra fra poveri. E’ ora di farsi sentire e di indirizzare le proteste verso i giusti destinatari.