Il tuo idolo?
“Il mio idolo era Giannini, anche se il suo ruolo era diverso dal mio. Studiavo ogni suo movimento, la sua posizione in campo. Giocava a testa alta”.
Soddisfazioni?
“Sicuramente il mondiale e lo scudetto. Sono fiero di ciò che ho fatto, giocare sempre nella stessa squadra. Vincere qui è sempre più difficile. Il momento più difficile è stato sicuramente dopo l’infortunio alla caviglia, rischiavo di smettere e invece sono tornato come prima”.