Romain Puértolas: un Fachiro, un Negozio Ikea e una Serie di Sfortunati Eventi

Creato il 22 luglio 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Prendi il fachiro Ajatashatru vestito di tutto punto e dagli occhi color Coca-Cola, fai in modo che il suo povero e ingenuo villaggio organizzi una colletta per farlo volare a Parigi. A Parigi dovrà comprare un nuovo letto di chiodi da Ikea perché il suo non va più bene. Quello che però non sanno i suoi concittadini è che il fachiro in questione altri non è che un farabutto imbroglione dai modi gentili, le cui intenzioni sono di rivendere il letto ad un prezzo maggiorato appena tornato in terra natìa e continuare ad abbindolare gli abitanti coi suoi facili giochetti di prestigio.

Sembrerebbe andare tutto a meraviglia grazie a quella banconota falsa che tira fuori e utilizza senza che nessuno (quasi) se ne accorga. Ma qualcosa nel suo piano va storto ed è costretto, dopo aver conosciuto un'affascinante francese, a nascondersi dentro l'Ikea e a passarci la notte in attesa della consegna del letto l'indomani.

Ma non tutti i negozi di notte smettono di vivere e, a causa di lavori effettuati dopo l'orario di chiusura in reparto, Ajatashatru è costretto ad eclissarsi rapidamente dentro un armadio. Comincia così L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea di Romain Puértolas, edito da Einaudi e tradotto in italiano da Margherita Botto. L'armadio in questione darà il via ad un rocambolesco cammino attraverso Gran Bretagna, Spagna, Italia fino in Libia in un turbinìo di fraintendimenti con la polizia e con i compagni di avventura ma anche con inaspettati colpi di fortuna. L'incredibile tragitto metterà il protagonista davanti a dure realtà come quella dell'immigrazione clandestina: oltre che un viaggio fisico sarà per il fachiro anche l'occasione per redimersi dalle sue truffe, per comprendere che il percorso intrapreso non è la via giusta da seguire. Ma l'autore ha deciso di mostrarci la bruttura e la disperazione dell'immigrazione e la redenzione del protagonista attraverso l'ironia.

Il libro è divertentissimo, a tratti surreale ma proprio per questo riesce a strappare più di un sorriso. Puértolas ha creato dei personaggi esilaranti: oltre al fachiro ricordiamo il tassista gipsy truffato che rincorrerà Ajatashatru per tutti gli aeroporti possibili.

Brava la traduttrice Margherita Botto che ha reso in italiano l'ironia dell'autore che ha scelto di utilizzare qui e lì un po' di sano metalinguaggio (leggi "parole inventate") oltre ad aver esplicitamente scelto di riempire il libro di nomi propri impronunciabili e per semplificarne la lettura ha inserito tra parentesi le buffe pronunce.

Prima di consigliarvelo, una chicca sull'autore: lo stesso Puértolas è analista presso la polizia di frontiera, e il libro è stato scritto sul suo smartphone mentre andava a lavoro. Con queste premesse vale la pena di leggerlo, del resto ci sarà un motivo se è rimasto per mesi nelle classifiche francesi ed è stato pubblicato in trentacinque paesi, no?


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