Romania: partner ideale per le aziende italiane

Creato il 03 ottobre 2011 da Wally26

Fonte:  ITALIA TV

La crisi internazionale e le conseguenti forte ricadute sull’economia italiana, purtroppo accentuate dalle specifiche criticità nazionali, stanno causando, come tutti noi possiamo direttamente valutare, una situazione di grave retrazione di mercato a fronte della quale il nostro tessuto produttivo sta cercando, con gravi difficoltà, nuovi mercati per i propri prodotti, i propri servizi, i propri investimenti. Di queste possibilità parliamo oggi con il Dr. Enrico Grieco, un imprenditore che ha fondato tutta la sua carriera su uno specifico campo: l’internazionalizzazione delle aziende e dei prodotti italiani e che oggi presta anche un prezioso servizio di consulenza per importanti gruppi internazionali.

Dottor Grieco ci racconti di cosa si è occupato e di cosa attualmente si cura...

“Sono un imprenditore che negli anni ha maturato, grazie all’esperienza diretta una, credo, notevole esperienza di mercati esteri. La mia prima azienda produttiva localizzata in est Europa, risale all’inizio degli anni 90. Ho svolto attività imprenditoriale, di consulenza e istituzionale in Asia, Centro e Sud America, Est Europa, Magreb. Attualmente alle mie attività in Italia affianco l’attività svolta dalle mie aziende in Romania, un’attività commerciale e consulenziale propriamente riferita all’internazionalizzazione e all’accesso alle linee di finanziamento che l’U.E. rende disponibili in Romania.”

Che cosa le ha portato in dono un’esperienza così vasta e importante e che cosa crede che sia importante trasferire della sua esperienza ai colleghi italiani che oggi affrontano la crisi economica?

“Credo  di aver attraversato questi anni in cui si compiva la straordinaria rivoluzione di sistema che oggi chiamiamo globalizzazione da una posizione privilegiata da cui ho potuto comprenderne l’entità, l’importanza e la ricaduta sul nostro mondo. Quindi probabilmente, prima di altri ho compreso che il cambiamento delle dinamiche economiche, epocale, avrebbe inciso in maniera importante sulle cosiddette economie avanzate e che era necessario prenderne atto provvedendo, nei limiti del possibile, al riposizionamento del prodotto e delle unità produttive delle mie aziende nelle nazioni emergenti. Ai colleghi italiani che ancora non hanno affrontato i mercati internazionali in maniera organica credo di poter trasmettere l’esperienza derivante dalla mia attività, la certezza che rimanendo in attesa del risolversi della crisi si corre il rischio di compromettere la propria azienda e che è necessario, da subito, adottare tutti i correttivi necessari ad affrontare quella che non deve essere considerata una crisi ciclica ma una vera rivoluzione di sistema. Quindi in primo luogo è necessario attrezzarsi per affrontare i mercati internazionali, sfruttandone le grandi opportunità che offrono”.

E così ha fatto, in Romania. Perché  la Romania, oggi i media economici ci parlano di Cina, India, Russia; delle grandi economie emergenti…

“Perché Romania? E’ una domanda corretta. Oggettivamente esistono aree con sviluppo economico ben maggiore di quello romeno, che peraltro è da considerare molto interessante, ma credo che gli interventi in alcuni giganteschi mercati quali quelli citati, siano sostenibili da gruppi multinazionali, non dalla piccola media impresa Italiana alla cui categoria appartengono le mie imprese. Inoltre ritengo che oggi, come mai in passato, la Romania sia il luogo migliore in cui localizzare una società di produzione o commerciale. Alcuni dei fattori che mi hanno fatto propendere per questa mia personale scelta sono la prossimità alla nostra nazione, in un’ora di volo o poco più si possono raggiungere quasi tutte le principali città romene; il costo della mano d’opera che rimane contenuto in paragone anche a molti Stati ; la concomitante delocalizzazione di importanti aziende che erano il bacino di lavoro di molte piccole e medie imprese dell’indotto (negli ultimi anni si sono de localizzate in Romania le produzioni di Mahle, Ford, Renault, Sofidel, Cargill, Procter & Gamble, Pirelli sta costruendo il nuovo stabilimento a Bucarest); la tassazione contenuta che permettendo la riduzione dei costi consente una maggiore aggressività sul mercato; la presenza capillare degli istituti di credito Italiani; un forte investimento dello stato Romeno, sostenuto dall’U.E., nello sviluppo delle infrastrutture; un processo di privatizzazione delle aziende di stato che sta procedendo rapidamente e che innesca forti investimenti in innovazione tecnologica.”

Quindi la frontiera più prossima rimane la migliore, l’America è più vicina?

“Credo sinceramente che l’America, intesa come luogo di sviluppo rapido e semplice oggi non esista ma nel contempo credo realisticamente che la Romania sia il luogo in cui le nostre aziende possono riuscire a superare gli anni difficili che ci attendono in Patria vedendo finalmente valorizzate le alte competenze che in anni di lavoro hanno sviluppato e che oggi sono mortificate dal mercato interno”.


Filed under: Economia, Politica Italiana, Romania

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