#RomaNonSiVende ? Quella di domani a Piazza Vittorio è la primamanifestazione pro-MafiaCapitale

Creato il 18 marzo 2016 da Romafaschifo
 Perché questa insulsa manifestazione dei 'movimenti' prevista per sabato a Piazza Vittorio (sempre che questore e prefetto non capiscano prima il portato potenziale di pericolosità e violenze e decidano di revocarla) è anticipata da una serie insopportabile di incontrollabili eventi e can can? Perché il network dei centri sociali e delle occupazioni illegali ha bisogno di mezzucci come, ad esempio, andare a ri-imbrattare una parete appena pulita dei volontari di Retake, andare addirittura ad attaccare la giornata di Retake andando a scrivere insulti e volgarità sugli arredi urbani che bambini e anziani avevano appena pulito? Perché la città è completamente incartata di manifesti che manco Storace e Casa Pound ai tempi d'oro? Perché se avete comprato regolarmente una inserzione su impianti autorizzati o addirittura pubblici ve la ritrovate coperta da questi furfanti? Perché addirittura le affissioni civiche con le delibere dell'amministrazione vengono censurate? 
Semplice: perché nel mondo dei movimenti, anche grazie alla attività di sensibilizzazione fatta dalla nostra e da altre voci (non, attenzione, dai quotidiani cittadini) si ritrovano sempre in meno. Tanti lasciano la prima linea, tanti finalmente si vergognano, tanti hanno capito quanti interessi loschi ci sono dietro al finto attivismo sociale. E allora bisogna cercare di fare proselitismo (nonostante le migliaia di schiavi che, in cambio di un tetto sono obbligati a partecipare ad eventi di cui nulla sanno) e non ci si accontenta del web. Non ci si accontenta anche perché si hanno a disposizione i denari per crescere...

Avete idea per esempio quanto possa costare una campagna di affissioni pirata a tappetto in tutta la città? Stiamo parlando di decine di migliaia di euro. Strano che, avendo a disposizione queste somme, i nostri paladini del bene comune non le impieghino per fare uscire dalla povertà alcune famiglie. Ma d'altronde è così da anni: protestano contro il capitalismo infame digitando tweet su telefonini da 800 euro inguianati in giacchetti da 300 euro comprati in settimana bianca nelle Dolomiti o in Svizzera. E non è una caricatura. 

Ma la domanda da farsi è chi possa finanziare, da anni, questa vasta pletora di organizzazioni una più aggressiva dell'altra, una sempre più violenta dell'altra, pronte a passare alle vie di fatto da un momento all'altro (solo Polizia e Prefettura sembrano non essersi accorti di quale sia la deriva; eppure questo paese ha già vissuto passaggi simili in passato). E' del tutto evidente che ogni battaglia di questi signori sia volta a mantenere lo status quo: non si può costruire, non si può modificare la città, non si può cambiare la gestione delle aziende comunali. Tutto deve rimanere com'è, non si possono effettuare modifiche. Chi, per anni, non ha detto una parola contro Mafia Capitale (anzi hanno impiegato il loro tempo a insultare e ad inventarsi dossier di stampo camorristico contro chi quel degrado - che ha portato alla germinazione della corruzione - lo ha sempre combattuto) ora è proprio sostenuto da quel mondo. Mafia Capitale e 'movimenti' sono due facce della stessa medaglia che, a Roma, è costituita da una tripartizione che vede nella terza faccia i palazzinari e i voraci speculatori della rendita fondiaria. Ciascuno fa il suo lavoro in questo sistema autenticamente mafioso. I costruttori incassano, Mafia Capitale corrompe enti pubblici e para pubblici, i 'movimenti' creano le condizioni perché nulla possa cambiare, perché qualsiasi processo di uscita da questa palude sia ostacolata. Nelle loro scritte "ribelli" leggete "Retake mer*da", ma non leggerete mai "Carminati mer*da", o Buzzi o perfino Caltagirone. Idem per quanto riguarda i loro attacchi sui social: sempre contro i deboli, contro le persone civili, contro gli sfigati che pagano tasse, affitto e si sforzano in una città meschina a comportarsi per bene. Mai contro i potenti e i criminali: a San Lorenzo scendono in piazza aggressivi contro le nonne che con i nipotini ripuliscono la città nell'ambito di Retake, mai contro la mandria di spacciatori che, coordinati dalla Camorra, monopolizzano le piazze del quartiere. Rispettare le leggi è per loro "moralismo", chi non le rispetta ed è mafioso appare perdonato, ignorato, magari rispettato. D'altro canto ascoltate idioma e linguaggio di queste organizzazioni: sembrano la banda della magliana. Dicono più volte "infame" di quanto non faccia un esponente di Cosa Nostra.

Mafia Capitale ottiene il cambio di destinazione d'uso per il terreno moltiplicandone il valore, il costruttore costruisce, i palazzi rimangono vuoti e vengono occupati dai movimenti, successivamente il Comune è costretto ad acquistare quei palazzi per garantire l'assistenza arricchendo i costruttori. Ma al di là delle occupazioni questo è anche il sistema dei residence. La presenza di oltre 100 palazzi occupati in città è il presupposto per il mantenimento sine die di questo quadro e di questa filiera criminale. La logica dell'emergenza. 

Qualsiasi cambiamento che potrebbe portare in città investimenti internazionali, processi decisionali rapidi, arrivo di capitali puliti e freschi è ostacolato. Perché questo significherebbe l'immediata cacciata dei capitalisti criminali nostrani che non reggerebbero l'urto di una competizione autenticamente europea finendo rapidamente fuori dal mercato. Il compito dei movimenti, infatti mai ostacolati dai protagonisti di Mafia Capitale, è esattamente questo. Il resto della spiegazione ve la danno le mille intercettazioni che raccontano questo legame indissolubile.


Senza l'illegalità soffocante provocata in questa città (anche e non solo) dai movimenti, non ci sarebbero spazi per i mafiosi, non ci sarebbero i Carminati e i Buzzi che si sentono padroni della città perché una città dove l'illegalità è sistema appare ideale per i fuorilegge. Per il semplice fatto che questi criminali alla gricia potrebbero essere rispettati e pericolosi esclusivamente in una città poraccia e fuori controllo dove ogni tentativo di adeguarsi alle buone pratiche globali è ostacolato da un terzomondismo neanche più ideologico, ma enormemente interessato: follow the money. Naturalmente parliamo di filiere criminali che noi vediamo oggi e la magistratura vedrà tra 15 anni, ma vedrete...

Non rendere competitiva la gestione delle municipalizzate ma continuare a far scorrazzare gli squali e i raccomandati, non mettere finalmente a reddito il patrimonio della città ma continuare a vederlo sfruttato dai più furbi, dai più prepotenti e dai più mafiosi. Basta leggere il manifesto che accompagna la kermesse di domani per capire quale sia lo spirito: non vogliamo cambiare, vogliamo che tutto resti come prima, "non vogliamo che Roma venga riscritta", dicono. Erano affezionati al sistema criminale precedente che gli ha consentito, unico caso in occidente, di continuare ad esistere con le loro idee di quarant'anni fa, con i loro termini di quarant'anni fa, con i loro slogan e i loro modi di fare di quarant'anni fa. Nella totale impunità pur al cospetto di illeciti continui. Preoccupandosi pochissimo di migliorare (leggi anche banalmente "lavorare") e impegnati invece tantissimo a bloccare chi voleva farlo in onestà e merito. Ovviamente senza mai dire una mezza parola (pronti ad essere smentiti coi fatti) sui mafiosi che nel frattempo si stavano, anche grazie all'atmosfera da loro generata, spolpando la città.

E' la prima volta, dopo il dicembre del 2014, che a Roma si tiene una manifestazione che richiede la difesa e la perpetuazione del sistema di Mafia Capitale. Una roba di una gravità che, ovviamente, col 70% di cittadini analfabeti funzionali, nessuno ha capito. Noi proviamo a offrire la riflessione ai nostri lettori con un blog a zero euro: a noi i soldi dei palazzinari, dei mafiosi delle cooperative e del racket del disagio giù giù fino alle camorre degli stampatori di manifesti non ci giungono. Questo non ci impedirà mai però di avere delle idee e di cercare di divulgarle il più possibile.