Capitolo 18
Le prime luci dell'alba li sopresero ancora sulla spaggia, nudi, abbracciati, coperti solamente dai loro indumenti, usati come coperta provvisoria.
Amarsi quella notte era stato come suggellare di nuovo il loro appartenersi ma con più consapevolezza.
Era stata Helena a baciarlo, interrompendo il suo racconto, quando si era resa conto che il ricordo di quei momenti dolorosi li stava allontanando nuovamente, alzando fra di loro un muro che sarebbe stato impossibile da abbattere. L'aveva baciato con traporto accogliendo dentro di sé il suo dolore, qualsiasi cosa fosse successo a William, lei aveva capito quale fosse il suo posto, accanto a lui.
«Se non ci muoviamo la Regina salperà senza di noi...» le sussurrò William baciandole delicatamente la spalla nuda.
«Dopo quello che ho fatto non ho il coraggio di tornare... mi sembra di averli traditi tutti.» mormorò titubante.
«Che tu ci creda o meno sono in tanti che in questo momento staranno guardando l'orizzonte per vederti comparire sulla scialuppa. Sei mia moglie, e non farò più l'errore di lasciarti sola, niente è più importante di te.» le rispose baciandole nuovamente i capelli con tenerezza. Helena gli sorrise piano annuendo.
William aveva ragione: erano parecchi i pirati che facendo finta di piegare le sartie, legare le cime e ramazzare il ponte lanciavano occhiate frequenti verso la costa.
«Aspetta...» lo interruppe la ragazza appoggiando una mano sul braccio, mentre William remava ritmicamente portando la scialuppa sul fianco della Regina.
«perchè mi hai sposato?» gli domandò a bruciapelo, guardandolo negli occhi, desiderosa ed impaurita allo stesso tempo di ricevere la risposta.
«Perchè altrimenti saresti diventata la prostituta della nave, e la mia coscienza non me l'avrebbe mai perdonato, ma sopratutto perchè ho bisogno di te Helena. I tutori a cui, dopo tutto quello che è successo, hanno affidato mia figlia me la potranno ridare solo se dimostrerò di essere nuovamente sposato e potrò garantire due genitori presenti per la sua crescita.» Helena si umettò le labbra un po' delusa da quella risposta, cos'altro avrebbe dovuto aspettarsi?
La scialuppa si muoveva lentamente in balia della corrente, delle voci giungevano ovattate dal ponte della nave. «Non ti avrei rovinato la vita, non appena avessi riavuto mia figlia, ti avrei firmato il divorzio o l'annullamento e ti avrei riaccompagnato di persona dal tuo promesso sposo. Non ti avrei mai voluto rovinare la vita...»
«ma?»
«Sono scappato da te la prima notte che siamo stati insieme, perchè mi sono reso conto che non ti avrei più potuto lasciare andare, che ti stavo costringendo a vivere come mia moglie, e tu non avevi avuto alcun tipo di scelta...»
Helena sorrise piano sporgendosi in avanti arrivando a sfiorare le sue labbra
«Io invece la scelta l'ho avuta. Io ti ho scelto William, e non cambierei idea per nulla al mondo.» lo baciò con delicatezza.
Un nuovo vociare più rumoroso arrivò dal ponte. Il sole era pronto a levarsi ad est.
«Andiamo a prendere tua figlia...» gli sorrise.
«Nostra.» la corresse l'uomo riprendendo a vogare con più forza verso il fianco della Regina.
*°*
«Eccoli qui, i nostri piccioncini di ritorno dalla Luna di Miele...» li accolse sarcastico il capitano, il volto completamente inespressivo, le labbra serrate in una linea sottile e dura.
«Levate l'ancora, salpiamo. Direzione Nord Ovest, ho voglia di un buon arrembaggio per rilassarmi un po'.» sbraitò Jackson impartendo gli ordini.
Nessuno fiatò e tutti si apprestarono a fare quanto detto. Un buon arrembaggio forse avrebbe potuto cancellare il cattivo umore dal volto del capitano.
«Voi due, nella mia cabina. Subito.» sibilò poco dopo Julian accostandosi ai due sposi, prima di incamminarsi sotto coperta.
Non aveva bisogno di risposte.
Julian Jackson sapeva benissimo che i due l'avrebbero seguito senza fiatare.
«Mettiamo in chiaro due cose...» riprese a bassa voce, secco, chiudendo la porta dietro i due ospiti. «Questa è una nave pirata, non una crociera romantica. Io sono il capitano Jackoson. Questa è la mia nave!» concluse coinciso mettendosi a sedere alla scrivania, mentre i due in piedi lo osservavano.
Helena prese fiato per rispondere ma William la bloccò con un semplice sguardo.
«Scusami, Julian, non accadrà nuovamente. Ti abbiamo mancato di rispetto, e non ci sono giustificazioni per questo.»
Le scuse immediate, semplici e dirette del fratello lo colsero alla sprovvista, immaginava di far valere il suo diritto di capitano e far sentire la sua voce molto più a lungo, ma farlo adesso sarebbe sembrato solo ridicolo.
Julian li guardò entrambi con attenzione, le labbra leggermente dischiuse e le braccia incrociate e infine parlò.
«E sia... » notò Helena lasciarsi sfuggire un sospiro di sollievo «ma che non si ripeta una seconda volta. Non farmi pentire ancora di non averti buttato fuori dall Regina tempo fa.... è l'ultima volta che lo dico.» voltandosi poi verso il fratello continuò «William mi hai sfidato, hai sfidato la mia autorità di fronte alla mia ciurma, ci hai fatto perdere tempo prezioso ed hai rovinato l'umore a parecchi di noi. La mia pazienza volge al termine. Sei il cervellone di famiglia, dimostralo, risolvi quella cazzo di filastrocca!»
«Sto facendo il possibile Julian, lo sai...»
«No! Io non so un cxxxo!» sbraitò nuovamente il capitano esternando tutta la sua frustazione «da quando ti sei sposato abbiamo concluso pochissimo, ed ora che hai scoperto il sxxxo meno che mai...» fece un lungo respiro, intrecciò le mani sulla scrivania ed osservando i suoi muti ospiti riprese «ma questa storia finirà molto presto. Se è vero che gli uomini vanno presi dalle palle, vi proibisco ogni incontro intimo, la Signora sarà mia ospite, nella mia cabina fino a quando non mi avrai trovato una nuova soluzione... »
Helena sussultò, William cercò di protestare ma il capitano lo precedette.
«Così è deciso.»
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Flavia Pellegrino