Romanzo o racconto? Cosa preferite?
Da Silviapare
Qualche giorno fa sono stata ospite del blog di Loris Righetto, per un'intervista collettiva con altri "addetti ai lavori" (scrittori e agenti letterari) sui motivi del maggiore successo dei romanzi rispetto alle raccolte di racconti. Le domande erano due:
1) Quali sono le cinque raccolte di racconti italiani che ti sono piaciute di più negli ultimi vent’anni, trent’anni. 2) Perché in Italia si preferisce la forma ‘romanzo’ alla forma ‘raccolta di racconti’?”
Alla fine, dopo le interviste, si trova anche una lista di titoli. "Un bel po’ di libri, tutti molto interessanti", come scrive Loris.
Io vi ricopio qui le mie risposte (ho barato e ho citato solo tre raccolte di racconti, le prime che mi venivano in mente) e vi invito ad andarvi a leggere le altre. Poi lo chiedo anche a voi: preferite leggere romanzi o racconti?
1) Mosca più balena di Valeria Parrella; L’ubicazione del bene di Giorgio Falco; Casa d’altri di Silvio D’Arzo.
2) ‘Tu dici che “in Italia” si preferisce la forma romanzo alla forma raccolta di racconti. È vero, ma non vale solo per l’Italia. Negli Stati Uniti la situazione è identica. Certo, ci sono autori che pubblicano esclusivamente racconti (penso alla canadese Alice Munro e alla statunitense Amy Hempel, per esempio), ma in generale gli editori non amano pubblicare racconti perché “non vendono”, e spesso impongono agli autori contratti per due o tre libri nei quali, se il primo è una raccolta di racconti, gli altri dovranno necessariamente essere romanzi. E gli autori che pubblicano racconti si sentono sempre chiedere: “A quando il romanzo?”L’epoca d’oro del racconto è finita anche in America, insomma, soppiantata dalle esigenze di marketing che vogliono il romanzo più “appetibile” per i lettori. Ho parlato spesso con scrittori che si lamentano di questa situazione, anche perché romanzo e racconto sono due forme completamente diverse, e chi eccelle nell’una non è detto che riesca bene anche nell’altra. Mi sono anche chiesta – e non solo io, naturalmente – il motivo di questo pregiudizio nei confronti del racconto. Gli editori reagiscono semplicemente ai gusti dei lettori, oppure, pubblicando meno racconti e puntando meno sul loro successo, sono loro stessi che allontanano i lettori dalla forma racconto? Io propenderei per la seconda ipotesi, anche perché il successo di un’autrice come Munro dimostra che i lettori sono decisamente pronti e disponibili ad apprezzare le raccolte di racconti.
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