Nello splendido scenario di un fedelmente ricostruito teatro elisabettiano, potrete assistere al dipanarsi della vicenda ammirando un cast costituito da molti attori giovani (tra i quali spiccano, più che i melensi Giulietta e Romeo, i sanguigni Mercuzio e Tebaldo) con delle trovate sceniche che, pur restando fedeli allo spirito della tragedia, la proiettano in dimensioni inattese e sorprendenti.
Quasi tre ore di spettacolo che scorrono veloci fino all'inevitabile stranoto finale, sempre un po' commovente. La mano di Proietti è ben evidente ed il tutto resta equilibrato e godibile, con una particolare menzione anche per Frate Lorenzo e la Balia di Giulietta, cui tocca il non agevole compito di far sorridere senza trasformare la tragedia in farsa
P.S: Un suggerimento. Sia che prendiate i posti a sedere, sia (soprattutto) che prendiate i biglietti che consentono l'accesso alla platea di fronte al palcoscenico (dove all'epoca di Shakespeare la gente assisteva in piedi allo spettacolo, ma ora si sta seduti sul duro pavimento) portatevi, come ho fatto io, dei cuscini per evitare di mettere a dura prova i vostri sacri lombi