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Romolo il Grande, di Friedrich Durrenmatt con traduzione di Aloisio Rendi (Marco y Marcos). Intervento di Nunzio Festa

Creato il 17 ottobre 2011 da Stefanodonno

Romolo il Grande, di Friedrich Durrenmatt con traduzione di Aloisio Rendi (Marco y Marcos). Intervento di Nunzio Festa
La caduta di Roma durante lapollicultura. L'allevamento dei polli è il principale assillo, la passione piùgrande dell'imperatore romano Romolo Augusto, dell'imperatore “Romolo ilGrande”. Che ozia mentre Roma è presa dai Germani. Il testo teatrale diFriedrich Durrenmatt, oggi ripubblicato da Marcos y Marcos, testo teatrale cheè più interessante del “romanzo” in quanto tale, gioca con la calata deiGermani di Odoacre, ma ovviamente a maggior ragione si diverte disegnato unduce che da sempre conficcato nell'oziosità della villetta distante dallacapitale dell'Impero Romano d'Occidente, sonnecchia e mangia mentre i suoisoldati muoiono in battaglia. Come, tra l'altro, in battaglia s'era perso ilvecchio fidanzato della figlia del tiranno, che tra una visita e l'altra delrigattiere che compra le sculture della residenza imperiale, in questo quintosecolo d.C. torna e cerca  di convincere la sua amata asposare un commerciante che potrebbe salvare la patria. Cosa alla quale, ilmatrimonio che darebbe facoltà al commerciante ricchissimo di comprare laritirata del re Odoacre il duce Romolo è contrario. Le porzioni nelle qualil'opera è suddivisa, come il linguaggio meticoloso dell'autore svizzero, sonopensate per rappresentare, con fare cronologico, la progressione del vile enullafacente ultimo imperatore di Roma in puntuale conoscitore di tutte le cosedel Potere. Il momento impensabile e inatteso di Romolo il Grande, infatti, sbucada una pertugio della trama. Quando l'Odoacre confessa, intanto, d'aver pauradi suo nipote. E il faccia a faccia fra i regnanti, col romano che alla fineaccetta un tranquillo pensionamento nonostante la moglia sia annegata neltentativo di scappare dal regno, si trasforma in un discorso non sui massimisistemi ma sui massimi tormenti del Potere. L'ironia dello scrittore di romanzie di opere teatrali che hanno scavato, dunque, nelle viscere d'ogni forma di potere,è infinita. Perché ogni lettrice e lettore che avrà in mano queste paginericonoscerà il tormeno che supera le normali scanzioni dei tempi e la verve adir poco corrosiva di Friedrich Durrenmatt.
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