Serge Quadruppani, dunque, usa l’arma della semplicità per dare alla luce un giallo appassionante ed insieme esilarante. Un romanzo agile, tutto sommato breve, mai tedioso e che non si perde in tecnicismi. Un romanzo che sa essere anche fitto di messaggi. Come una foresta del bene, in cui pendono liane della verità e dell’informazione. Quadruppani non esita, attraverso la costruzione valoriale della commissario Simona Tavianello, non titolare del caso, ma in esso totalmente coinvolta, a materializzare i pericoli di certo progresso, le pretese superiorità di una tecnologia che dimentica la vita nel nome del guadagno, della pecunia, dell’affare.
Ed è così che, nel libro, si materializzano complotti sovrarregionali, interessi superiori, servizi segreti. Ed è così che un omicidio esce dalla dimensione comunitaria per tracimare in quella nazionale, affisso nelle cronache maggiori. Ed è così che, inevitabilmente, l’autore si immedesima nel gorgo dei sentimenti e delle paure dei vari protagonisti, partecipa alle loro vicende, alle loro situazioni quotidiane. Evidenzia con i toni della condanna la brutalità dell’agro-alimentare. Che non è più alimentare e men che meno agro.
E Quadruppani si serve del linguaggio come un’arma elementare ma letale. Con questa impartisce lezioni di combattimento; al punto che, leggerlo ed ammirarlo, finiscono per essere due facce della medesima medaglia. Azione e ripercussione. Leggi e godi, sballotto lato fra azione, pathos, sussulti e spari. Un teso, questa “La Rivoluzione della api”, di un tessuto solido: militante e giallesco, rabbioso e riflessivo, uno scontro fra mondi, descrizioni e situations che travalicano le barriere del letterario per imbellettarsi della polvere della politica e dell’attualità. Complotti e complottasti, servizi segretissimi, indagini insabbiate, manovre a piovra. Scorrere il libro è illuminante come una luce nel buio, soddisfacente come l’odore del caffè nella cucina al mattino: il plot è l’acqua, i personaggi il nero sapore dell’aroma. Una miscela mai soporifera e sempre stimolante. Quadruppani è un colpo piazzato in mezzo ai sensi.
Serge Quadruppani, “La rivoluzione delle api”, Verdenero 2011
Giudizio: 4 / 5 – Pistolettata