Rosa

Creato il 29 giugno 2010 da Giardinaggio @Giardinaggionet

La Rosa


Come molte altre piante descritte in altri articoli, anche la rosa presenta numerosissime specie e varietà che traggono la loro origine in Europa ed Asia e sono particolarmente diffuse nelle zone dell’emisfero boreale che presentano un clima temperato e in quelle dell’Oceano Pacifico. La rosa, a seconda della specie e della varietà, può avere un’altezza che varia dai venti centimetri a molti metri; può avere uno sviluppo a cespuglio, rampicante, strisciante, ad arbusto a fiori grandi ecc. In genere, questo arbusto, si presenta eretto ma può avere anche un fusto lungo e flessibile, spiovente verso terra o rampicante, con foglie che si compongono da cinque ad undici più piccole che presentano margini seghettati, esse sono colore verde di varie gradazioni e possono essere coperte da leggera peluria a seconda della varietà. In Italia cresce spontanea, le specie che hanno questa caratteristica sono circa trenta e, tra le più note, ci sono: la Rosa Canina, la Rosa Gallica, la Rosa Glauca tipica delle zone alpine, la Rosa Pendulina e la Rosa Sempervirens. I fiori della rosa sono a carattere solitario e si riuniscono in ombrelle, possono essere ermafroditi oppure avere solamente un sesso per la morte dell’altro; il numero dei petali è variabile. Il più esterno degli involucri floreali, il calice, è composto da cinque primi involucri floreali, i sepali. Il fusto della rosa presenta delle spine che variano in base alla specie. Il frutto è formato dal rigonfiamento della sommità della piccola ramificazione del fusto che termina con un fiore, dove nasce il seme detto achenio che può avere colore giallo o marrone. Anche in questo caso, a seconda della specie, il frutto potrà avere caratteristiche diverse.

La rosa non è una pianta difficile da coltivare però, a seconda della specie, necessita di condizioni climatiche e di altre attenzioni specifiche. Quando si acquista una rosa quindi, ricordarsi di chiedere dove sarà meglio che venga posizionata.

Specie


Oggi, tutte le varietà di rosa che ci sono in Italia vengono importate da Francia ed Olanda. La rosa viene coltivata soprattutto nelle serre perché è particolarmente sensibile alle temperature della notte. Le rose che troviamo oggi in commercio sono tutte il risultato di incroci tra varietà europee e quelle dell’estremo oriente, rispettivamente le più note sono la Rosa Canina e la Rosa Multiflora.

Di seguito vi elenchiamo le principali varietà che possiamo trovare oggi in commercio, le distingueremo in base al colore del loro fiore.

Rose a fiori rossi:

Rosa Baccara: questa varietà è la più antica, ha avuto origine nel 1956 ma la sua coltivazione è stata cambiata con la Rosa Red Success, perché troppo sensibile.

Rosa Red Success: ha dei magnifici fiori che presentano tantissimi petali.

Rosa Visa: il fiore di questa varietà è costituito da circa trenta petali.

Rose a fiore rosa

Rosa Sonia: la sua coltivazione ha origine dal 1990 ed è la più nota, i suoi fiori sono composti da circa venti petali. La temperatura migliore per il suo migliore mantenimento è di circa 13-14°C.

Rose a fiore giallo

Rosa Cocktail 80w: questa varietà di rosa è molto grande, è molto coltivata. La sua caratteristica è che si conserva per molto tempo in acqua.

Rose bicolore

Rosa Candia: i colori di cui è composta sono il giallo e il rosa.

Rosa Bettina: ha un colore molto delicato che nasce dall’aver mescolato giallo ed arancio. Si coltiva in modo particolare in inverno.

Terreno e Tecniche Colturali


Il terreno preferito dalla rosa è fertile, di medio impasto, calcareo ma ben drenato, sarebbe opportuno, mentre si preparata il terreno, aggiungere anche un po’ di letame. Come detto in precedenza, la rosa non è difficile da coltivare, ma bisogna fare attenzione ai tantissimi parassiti che la possono infestare, quindi ricordatevi sempre di effettuare della prevenzione con sostanze specifiche. Oltre alla prevenzione dei vari attacchi di parassiti, un’operazione molto importante e relativamente impegnativa è quella di potatura, soprattutto se si vogliono formare dei rosai, mentre se il rosaio fosse già delineato questa operazione sarebbe molto più semplice, in quando servirebbe solo per regolare lo sviluppo della rosa. Nelle zone con clima mite, la messa a dimora dovrebbe essere fatta nel mese di ottobre oppure gennaio-febbraio. Se si posizioneranno le piante in un giardino, prima bisognerà preparare il terreno vangandolo e concimandolo ed apportarvi un terriccio composto da letame e torba, rispettivamente quattro ed una parte. Nella maggior parte dei casi i rosai ad arbusti vengono piantati ad una distanza di circa settanta centimetri l’uno dall’altro, mentre per quelli ad alberello la distanza dovrà essere di un metro. Quando si compra una pianta di rosa per trapiantarla bisogna stare attendi alle radici, esse distese e ben aerate. Prima della fase di messa a dimora, se si notano radici deboli o danneggiate, queste si tagliano oppure si potrebbero mettere in una polvere che ne favorisca la crescita, dopo queste operazioni si procederà con l’impianto delle rose a circa tre-cinque centimetri di profondità e si innaffierà.

Se notate la crescita di rami che provengono da gemme radicali, esse vanno tagliate, questi rami sono facilmente distinguibili perché più esili, con un colore verde più chiaro e ricchi di spine.

Concimazione ed Innaffiatura


La rosa va concimata ogni due anni con del letame nel momento della ripresa vegetativa, soprattutto nella zona del piede della pianta, insieme a questo tipo di concime ne andrebbe apportato uno di tipo granulare in quantità di 100 grammi per metro quadrato.

Non si devono mai bagnare fiori e foglie durante l’innaffiatura perché questo favorirebbe l’attacco di malattie da funghi. La rosa ha bisogno di cospicue innaffiature. Il momento migliore è durante la sera in estate e al mattino nella stagione primaverile.

Potatura


Quella della potatura è una fase molto importante per quanto riguarda la coltivazione della rosa, questa operazione deve avvenire in base al tipo di coltivazione, dal periodo di fioritura e dal clima. Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, la potatura della rosa viene fatta sì per eliminare eventuali rami secchi ma anche per regolarizzare lo sviluppo e le dimensioni della pianta; deve essere fatta nel periodo di riposto della rosa, con un taglio obliquo a circa sei centimetri sopra la gemma. Possiamo usare un tipo di potatura corta oppure lunga. La prima viene usata soprattutto per le piante maggiormente deboli, per rendere più robuste, si taglia la pianta ad un’altezza di circa 50-60 centimetri e si mantengono poche gemme; la seconda viene fatta su piante più forti, la pianta viene lasciata ad un’altezza di circa un metro e vengono lasciate circa cinque gemme. Come dicevamo prima, la potatura va fatta anche in base al clima. Nelle zone a clima mite il periodo di riposto della rosa va da luglio a settembre, in questo caso si poterà in modo dilazionato per tutto il mese di settembre, la fioritura durerà maggiormente. A marzo, dopo il periodo di fioritura, si eliminano i rami secchi e si concima il terreno e, nel mese di maggio, si avrà un’altra fioritura. Nelle zone a clima freddo il periodo di riposo della rosa va da novembre a febbraio, quindi a febbraio si procederà con la potatura ed a maggio si avrà la fioritura; dopo questo periodo, come detto prima, si elimineranno i rami secchi, si concimerà il terreno e a luglio si avranno le rose.

Cimatura


La cimatura è l’operazione mediante la quale si taglia la parte alta di un ramo o fusto per dare forma alla pianta. In genere c’è la possibilità di effettuare due tipi di cimatura, quella precoce e quella tardiva. La prima viene fatta quando si è appena formato il bocciolo, si tolgono circa 25 centimetri di stelo con un taglio sotto la prima foglia. La seconda si effettua quando il ramo è diventato legno e la gemma è grande come un cece.

Raccolta e Conservazione


Il periodo del giorno migliore per cogliere le rose è tra le 15.00 e le 17.00 del pomeriggio. Attenzione a non raccogliere mai boccioli troppo piccoli, questo creerebbe danni alla pianta perché il ramo non riuscirebbe a diventare legno e non svilupperebbe in modo corretto. Dopo che le rose saranno state colte, sarà necessario metterle subito nell’acqua, possibilmente un po’ acida e non quella del rubinetto perché ricca di calcare.

Malattie e Parassiti


La rosa è attaccata da moltissime malattie ma, soprattutto, moltissimi parassiti, per descrivere tutti questi nemici dovremmo dilungarci un po’ troppo quindi, di seguito, vi descriveremo alcuni di essi:

Afide grande: parassita adulto che attacca le soprattutto i boccioli della pianta.

Cicalina: attraverso le loro punture seccano piano piano la pianta.

Cocciniglia: le femmine attaccano le foglie e i rami.

Cocciniglia bianca: attaccano completamente i rami.

Cocciniglia di S. Josè: questo tipo di cocciniglia attacca tutta la pianta ma, in particolar modo, i rami sui quali crea delle macchie a forma di piccolo scudetto, dopo questa infestazione la pianta deperisce.

Agrilo verde: è un coleottero che, attraverso le sue larve, provoca un veloce deperimento della pianta.

Bostrico: questo coleottero scava delle gallerie nei rami che diventano deboli e si spezzano.

Cetoniella pelosa: attacca e mangia i fiori.

Brotolomia: le larve prendono di mira le foglie.

Tentrenide nera: le larve si nutrono della parte inferiore delle foglie.

Antracnosi: è una malattia provocata dall’attacco di un fungo, le foglie infestate hanno macchie rotonde scure con contorno chiaro e cadono.

Cancro bruno: anch’essa è provocata da un fungo, esso attacca foglie e fusto creando macchie scure.

Cercosporiosi: attacca i tessuti della pianta che diventano giallo scuro e seccano.

Maculatura nera: attacca le foglie che diventano nere e cadono velocemente.

Marciume dei boccioli: sui boccioli si forma della muffa di colore grigio che poi si estende ai petali, calice ecc.

Marsonina: le foglie diventano nere e cadono molto velocemente.

Peronospora: è un’infezione provocata da un fungo, provoca delle macchie scure sulla parte superiore delle foglie e, in quella inferiore, crea una muffa che può contaminare anche boccioli ed altre parti con conseguente rinsecchimento.

Ruggine: l’attacco di questo fungo provoca la comparsa di macchie gialle sulle foglie, sulla parte inferiore dei francolini di colore giallo, attacca anche rami e germogli.

Mal di striscia: è una malattia provocata da un virus, esso si manifesta con la comparsa di strisce gialle sulle foglie e provoca macchine irregolari o scolorimento dei tessuti.


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