Oggi finalmente ho una nuova intervista da proporvi, per conoscere meglio autori emergenti sulla sfera italiana. Siete pronti a conoscere un po' meglio Marco Guadalupi e il suo Dark Rock Chronicles, di cui potete trovare la mia recensione QUI?
Iniziamo subito allora!
Ciao, grazie per l’ospitalità. Marco è un appassionato di scrittura che ogni giorno cerca di raccontare storie. Adora leggere (ogni cosa che può essere letta, compresi i volantini pubblicitari nella buca delle lettere), i fumetti e i videogiochi. Coltivando molti interessi, si ritrova spesso a realizzare bacchette magiche, astrodroidi da compagnia, finger skate e tante altra roba.
Dalla tua biografia emerge un ragazzo pieno di passione per la scrittura. Numerose sono le tue collaborazioni con vari siti e riviste relativi al fantasy e ai fumetti, e poi l’arrivo di Dark Rock Chronicles. Cosa rappresenta per te la scrittura, e cosa ti ha spinto a scrivere un libro tutto tuo?
Scrivo per bisogno personale. Per spasso, per sfogo, per schiarirmi le idee. Ho scritto DRC perché mi sembrava una storia divertente. Avevo bene in mente i personaggi, inserirli in un contesto particolare ma ordinario al contempo mi ha dato molta soddisfazione.
Hai un grande amore per il Fantasy, un genere che a essere sincera adoro moltissimo anch’io. Come mai questa passione? Ci sono altri generi che ti colpiscono?
Il fantasy e il fantastico permettono di esprimere i concetti in maniera più affascinante. Mi piace comunque un po’ di tutto. Se una cosa colpisce la mia attenzione, a prescindere dal genere, la leggo e la vivo intensamente (se ne vale la pena).
Dark Rock Chronicles è un racconto molto originale e particolare. Da cosa hai preso ispirazione per scriverlo? Ci sono autori a cui ti ispiri quando scrivi?
Da un film, principalmente. Un film del 1999, Detroit Rock City (da cui ho preso spunto anche per il titolo). Ma le fonti da cui ho tratto ispirazione non si limitano al film: fumetti, videogiochi, cinema e naturalmente tanta musica rock. Come autori di riferimento indubbiamente J. K. Rowling, e sono contento che più di qualche lettore abbia notato in DRC alcuni attinenze e apprezzato l’atmosfera potteriana di certi passaggi.
È stato semplice buttar giù la tua storia? O si sono presentati ostacoli (ad esempio un blocco) lungo il percorso?
Sostanzialmente è filato tutto liscio. Qualche momento di incertezza c’è stato, per esempio sul finale, ma nessun blocco.
La musica è molto importante in questo libro. È strutturato quasi come una sorta di cd, con tracks come titoli, ma anche nello stesso “combattimento” tra bande, si esprime tutto il tuo amore a riguardo. Quindi, anche se può essere scontata e banale come domanda, preferisci lasciarti ispirare dalla musica quando scrivi? O preferisci il silenzio?
Musica. Sempre. Non solo quando scrivo e non solo rock. Ho gusti variegati, alcuni inconfessabili. Scrivendo DRC non potevo proprio starmene in silenzio, anche se a volte è capitato di preferire pace e tranquillità.
Axl, Duff, Matt, Megan e Charlotte, questi i nomi dei protagonisti, tutti descritti alla perfezione, con caratteristiche ben precise che ci permettono di distinguerli facilmente durante la narrazione. A quale personaggio sei più legato? In quale ti ritrovi? È stato complicato riuscire a caratterizzarli al meglio?
No, non è stato complicato. Com’è stato riferito da recensori e lettori, i personaggi sono il punto forte di DRC. Metter su il gruppo è venuto naturale, pagina dopo pagina. La cosa che più mi ha impressionato è che Matt e compagni sono stati apprezzati da lettori non proprio in target; per me vuol dire molto, anche perché sono legato a tutto il gruppo. Ognuno dei personaggi ha un qualcosa che probabilmente mi caratterizza, ma non mai voluto inserire la mia personalità in Matt (che è la voce narrante) né in altri.
C’è un messaggio che vuoi trasmettere con il tuo libro?
Condividere due concetti fondamentali: emozione e divertimento.
Ci sono progetti futuri di cui puoi darci un’anticipazione?
Sì, certo. Sono a metà con la stesura di un secondo romanzo, che non è il sequel di DRC, come mi aveva chiesto più di qualcuno. Sto esplorando il punto di vista femminile e il mondo dei… supereroi.
Nella mia rubrica inerente le interviste sono solita fare un giochino che unisce i libri ai film. Ti va di giocare? Se il tuo romanzo diventasse un film, quali attori abbineresti ai tuoi personaggi? E quale regista?
Adoro i giochi! Uhm, vediamo… Se DRC fosse un film, chiederei a Joss Whedon di dirigerlo. Per gli attori invece è facile; ogni personaggio di DRC ha una controparte reale a cui mi sono ispirato. Per Matt ho pensato a Shia LaBeouf; per Duff a James De Bello; per Saul a River Phoenix; per Charlotte Michelle a Carrey Mulligan (tra l’altro fidanzata proprio con Shia LaBeouf, anche se non so se sono ancora insieme); per Axl ovviamente a Axl Rose e per Megan è venuto spontaneo pensare a Katy Perry.
Ora parliamo un po’ di te. Si dice sempre che per gli autori italiani non è facile farsi pubblicare. Qual è stato il tuo rapporto con le case editrici e come ti sei avvicinato a Plesio Editore?
Molto buono fin da subito. Plesio continua a scoprire nuovi nomi e pubblicare, è una piccola e giovane casa editrice già con tanta esperienza alle spalle. Bene anche con l’editore inglese, e qui colgo l’occasione per annunciare che DRC uscirà anche sul mercato anglo-americano dopo l’estate; ora il romanzo è in fase di traduzione, per DieGo Publishing, un editore londinese.
Quale libro consiglieresti ai lettori, che ti è rimasto particolarmente nel cuore? E quale invece ti ha deluso?
Viene da sé consigliare la saga di Harry Potter. E un classico intramontabile: l’Isola del Tesoro.
C’è una condizione particolare nella quale preferisci scrivere? Preferisci la notte o il giorno?
Indifferente, anche se ora che ci penso non ho mai scritto a notte fonda…
Hai consigli da dare a chi, come te, aspira a realizzare il grande sogno di veder pubblicato un suo libro?
Continuare a scrivere per il piacere di farlo, la pubblicazione è solo una conseguenza. Il peggior approccio alla scrittura è scrivere e convivere con l’ossessione di pubblicare. È la rovina, per se stessi e per la storia.
Ti ringrazio per avermi concesso un po’ del tuo tempo, e mi auguro che questa chiacchierata sia risultata piacevole! In bocca al lupo per tutto!
Grazie a te, crepi!
Ringrazio di cuore ancora una volta Marco per la gentilezza!
A presto e vi auguro, come sempre, di fate tante bellissime letture!