Rosa del Deserto intervista... Michele Raniero!

Creato il 26 agosto 2013 da Marta @RosaMDeserto
Ciao a tutti, lettori!
Torno sul blog per aggiornare ancora una volta la rubrica inerente le interviste agli autori. Non compare spesso, ma sono riuscita a rispettare il giorno che avevo scelto per inserirla: un lunedì! Oggi intervisto per voi Michele Raniero, autore di Extraunione e la Società degli Uomini Morti, la cui mia recensione potete trovare QUI. E' il primo libro di una tetralogia che mi ha molto colpita positivamente. Ma bando alle chiacchiere, vi riporto subito tutte le domande e rispettive risposte, e ringrazio ancora una volta Michele per la gentilezza!

Ciao Michele! E’ un piacere ospitarti nel mio piccolo angolino virtuale, e ti ringraziomoltissimo per avermi concesso la possibilità di farti qualche domanda, oltre, ovviamente, per avermi permesso di leggere il tuo primo romanzo che ho particolarmente apprezzato! Non mi perdo troppo in chiacchiere, quindi, che ne diresti di iniziare subito con una serie di questioni che metteranno in luce aspetti del tuo libro e, perché no, anche di te stesso?
Iniziamo!


      1)   Chi è Michele Raniero? Ti va di dirci qualcosa di te, di presentarti meglio ai lettori? Non c’è molto da dire, in realtà. Sono un ragazzo di 22 anni che studia giurisprudenza all’università di Torino, che adora leggere e, ovviamente, scrivere. Nel tempo libero mi piace giocare a tennis e calcio, i miei sport preferiti. 
      2)   Scrivere, cosa significa per te? Quando è nata questa passione per la scrittura?
Per me “scrivere” è in primo luogo un divertimento. Scrivo perché mi fa star bene, perché mi rilassa, perché mi piace stimolare la fantasia e la curiosità dei miei lettori (fossero anche solo amici o familiari), e il mio scopo è esattamente lo stesso: spero di far divertire. Penso che la lettura debba essere innanzitutto uno svago, una piacevole divagazione dalla nostra routine, che ci porta ad esplorare mondi impossibili dove può capitare qualsiasi cosa, dove chiunque ha la possibilità di essere un eroe.
La passione per la scrittura è nata all’età di 14/15 anni, quando scrissi il mio primo romanzo (si intitola “Rufus e il Passaggio Evocatore”, e per ora è inedito). Da allora non ho più voluto -  né potuto - smettere.
      3)   ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti è il tuo primo romanzo. Una storia ricca di azione, che coinvolge pienamente il lettore, tenendolo con il fiato sospeso fino all’ultimo. Come nasce la tua idea? Cosa ti ha spinto a scrivere ciò?
L’ispirazione per la saga di ExtraUnione mi è venuta quasi quattro anni fa, da un semplice compito estivo assegnato dalla mia professoressa di letteratura. Esatto, avete letto bene: un compito estivo. Per essere precisi, si trattava di un testo narrativo da sviluppare partendo da un incipit definito che, se la memoria non mi inganna, doveva essere: “Marco sulla collina, sopra la città...”. Beh, quel “Marco” è diventato Met Roustin, il protagonista del romanzo, e un compito di nemmeno due pagine si è trasformato nel prologo di una tetralogia.
      4)   Ci sono autori a cui tendi a trarre ispirazioni? Quali ami maggiormente? Tutte le volte che mi pongono questa domanda, rispondo che devo molto a J.K. Rowling e a “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, uno dei primi romanzi che ho scoperto e che mi ha fatto innamorare dei libri. Premesso questo, adoro Wilburn Smith, Bernard Cornwell e Stephen King e, andando un più indietro negli anni, Orwell e Oscar Wilde.
      5)   Si è rivelato semplice scrivere la tua storia? O sono insorti dei problemi, come il famoso e odioso blocco dello scrittore?
No, per fortuna non ho avuto alcun blocco dello scrittore. Sono andato avanti di getto, senza star troppo a pensare a cosa stessi effettivamente scrivendo, e l’ho terminato nel giro di un paio di mesi.
      6)   Credo che originalità e personaggi siano i punti di forza del tuo romanzo. Parlando dei personaggi, qual è il tuo preferito? Credi di aver trasmesso qualcosa di te a qualcuno di loro? Se sì, a quale?
Fra tutti, credo che il mio preferito sia Sam Douson, il co-protagonista del romanzo, anche se mi piacciono molto anche Vincent Bommel e il generale Aokiri (personaggi, questi ultimi, che non trovano molto spazio in questo primo capitolo della tetralogia, ma che scoprirete ampiamente nei seguiti). Il protagonista, Met Roustin, è invece il personaggio che rispecchia di più il mio modo di pensare e di approcciarmi al mondo. Forse ha più decisione di me nei momenti di difficoltà, ma si può ritrovare molto di me in lui. 
   7)   Per creare i tuoi personaggi ti sei ispirato a qualcuno in particolare? Io, personalmente, ho trovato Sam un personaggio molto simile a un altro Sam letterario e cinematografico. Entrambi sono amici meravigliosi e unici, sempre pronti a salvare l’amico di turno (Met o Frodo), anche a rischio della propria vita. Inoltre è simpaticissimo e molto intelligente. Il mio ragionamento è errato?
No, riguardo a Sam hai perfettamente ragione. Il nome è in onore di Samvise Gamgee, e anche la sua funzione di spalla è la medesima. Riguardo gli altri personaggi, non mi sono basato su particolari ispirazioni esterne.  
      8)   Mi hai riferito che personaggi che io ho adorato, quali Kira e Kath, compariranno meglio nei prossimi romanzi. Conosceremo meglio la loro storia, vero? Ti va di darci qualche anticipazione, senza fare troppi spoilers? Quando pensi che arriverà il prossimo capitolo? Beh, sarebbe difficile dire qualcosa senza fare spoilers. Vi basti sapere che nei prossimi capitoli si saprà molto più sulla loro storia e sulle motivazioni che li hanno spinti a fondare la Società degli Uomini Morti. Se tutto va bene, il prossimo capitolo uscirà per aprile/maggio 2014.
      9)   Oltre a questa saga, hai in mente altri progetti? Magari su generi diversi?
Come anticipato prima, ho scritto il mio primo libro a 15 anni, e da allora non ho mai smesso di scrivere. Al momento ho terminato 8 romanzi (3 di questi fanno parte della saga di ExtraUnione), mentre gli altri cinque sono un thriller, tre fantasy e un altro scifi, ambientato però ai giorni nostri.  
      10) E ora, se ti va, sono solita fare un giochino con tutti gli autori che ho avuto il piacere di intervistare finora. Se il tuo libro diventasse un film, quali attori e quale regista sceglieresti per realizzarlo e dar volto ai tuoi personaggi?
Sul regista non ho dubbi: Christopher Nolan. Per quanto riguarda gli attori invece, ho qualche difficoltà a trovare gli interpreti. Forse Russell Crowe potrebbe essere un ottimo Zivor Ullman…
     11) Che ne dici di parlare un po’ di te? Come è stata, ad esempio, la tua strada per raggiungere la pubblicazione? Il tuo rapporto con le case editrici si è dimostrato buono?
Ho conosciuto il mio attuale editore (il Ciliegio) al Salone del Libro di Torino di tre anni fa, su consiglio di un’amica scrittrice. Inviai loro il manoscritto di ExtraUnione che avevo terminato l’anno prima, e circa otto mesi dopo si misero in contatto con me, proponendomi un contratto di pubblicazione per la saga. Ho un ottimo rapporto con loro, non mi posso lamentare di nulla, e sarò sempre riconoscente al Ciliegio per avermi dato la possibilità d’essere pubblicato.
      12) Scrivere è strettamente collegato al leggere, io credo. Per scrivere bene, occorre anche leggere tanto. Tu sei un grande lettore? Quale libro consiglieresti?
Credo anch’io che per scrivere sia necessario leggere, e tanto. Penso di potermi definire un grande lettore, anche se vorrei avere il tempo di leggere molto di più di quanto effettivamente non faccia. Consiglierei moltissimi libri, potrei star qui ad elencarli per ore. Per dirne uno fra tutti: il Ritratto di Dorian Gray.
      13) C’è una condizione particolare nella quale preferisci scrivere? Sei più ispirato, o magari hai più tempo da dedicare alla scrittura, di mattina o la sera? Riesci a scrivere meglio con assoluto silenzio intorno a sé, o magari con musica particolare?
Sono uno scrittore prettamente notturno. Do il meglio di me la sera tardi, prima di andare a letto, dopo aver finito di vedere un film o essere tornato a casa dopo una serata fuori. In periodi in cui sono molto preso dall’ispirazione, però, sono capace di restare a battere sulla tastiera per tutto il giorno.
      14) C’è un consiglio o più di uno che daresti a chi come te, desidera realizzare il sogno di pubblicare un libro?
Quello che posso dire è che se davvero scrivere è ciò che volete fare nella vita, se è ciò che vi fa star bene, allora continuate a seguire il vostro sogno, senza lasciarvi scoraggiare dalle porte in faccia che riceverete, dalle espressioni scettiche di amici e conoscenti, e dalle difficoltà che comporta questa scalata. Stringete in mano il libro della vostra vita e non permettete a nessuno di scriverlo per voi.
 
 
Bene, le mie domande sono finite. Ovviamente, se hai intenzione di aggiungere altro sul tuo libro, non esitare a farlo!
Aggiungo solo che mi ha fatto molto piacere leggere la tua recensione, e che spero che gli altri capitoli della saga ti piacciano ancora di più.
 
Ti ringrazio ancora per il tempo che mi hai concesso, e in bocca al lupo per i tuoi prossimi lavori!
Grazie a te e… CREPI!
 
Avete letto il suo libro? Contenti di aver conosciuto un poco l'autore? :)
Per ora vi saluto, ma spero di riuscire ad aggiornare presto con le altre rubriche!

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