Bollicine risalgono lente dal fondo del bicchiere e i suoi occhi luccicano come paillettes del varietà. Luca ed io siamo seduti al ristorante e srotolata davanti a noi, una cena a base di pesce per viziare spirito e palato, per staccare di dosso piccoli malumori dovuti a piccoli contrattempi, per lasciarci andare, a cavallo del dorso di una forchetta. Sorvolo, anzi sorvoliamo, perché Luca mi fa buona compagnia, sulle crudité proibite e a dire il vero non ne sento nemmeno la voglia e ci concentriamo invece su di una catalana di crostacei che è pronta ad atterrare davanti ai nostri sorrisi XXL. Le bollicine continuano a risalire lente dal fondo del bicchiere e la pupattola scalcia per fare sentire la sua presenza. Tutti mi dicono che poi sentirò la mancanza di questa pancia rotonda come un mappamondo e credo di capirlo, di sentirlo, in questo conto alla rovescia che procede rapido come un eurostar, in questo conto alla rovescia in cui tutto odora di premure, di come stai-quando nasce- come la chiamerete e in cui io mi ritrovo a dire che non mi sono mai sentita meglio e con un sorriso glisso invece sul nome, perché per il momento ce lo teniamo ancora solo per noi, un po' come se fosse una formula magica da sussurrare piano e da proteggere.
Questa settimana abbiamo partecipato a due incontri preparatori, il primo sui pro ed i contro dell'epidurale, tenutosi presso un'aula grande quanto un toast, ricavata all'interno del ricovero delle ambulanze dell'Ospedale Maggiore; luogo alquanto insolito, che ci ha fatto vagolare con lo sguardo smarrito per una decina di minuti lungo il perimetro dell'ospedale, alla ricerca della fatidica aula. A noi e alle altrettanto smarrite pance che si aggiravano nei paraggi.
Il secondo incontro invece è stato di tutt'altro carattere, molto più leggero del primo, dato che i temi affrontati vertevano intorno al cambiamento del corpo della donna in gravidanza, con annessi consigli vari. Fatto tesoro di tutte le informazioni, abbiamo passato i giorni successivi a prenotare esami, a cerchiare date e a fare spese per la bimba, prima la carrozzina e il passeggino, poi i suoi primi vestitini, alla fin fine principalmente body dato che la pupattola nascerà a inizio luglio. Body da scegliere in mezzo ad una marea di capi rigorosamente di colore rosa. L'alternativa? Semplice, altri chili di rosa più o meno carichi, a piacimento, se così si può dire.
Luca è stato comico, fissava prima i completini poi me, col sopracciglio sollevato. I suoi occhi, due fessure fin troppo facili da decifrare, "Non è possibile!" dicevano in coro, ribellandosi. Alla fine e non so come,siamo riusciti a variare leggermente le nuances, facendo fare alla commessa, la spola tra il negozio e il magazzino, ma resta il fatto che i completini 0-3 mesi non lasciano eccessiva libertà di scelta, o sei rosa o sei azzurro, altrimenti ti è concesso il bianco. Ora, un po' di rosa va bene e non ce lo saremmo fatto mancare, ma lasciare ad un colore il monopolio! Percepivo lo smarrimento di Luca.
"Ci potremo sbizzarrire dopo i primi due mesi" gli ripetevo. "Lo vedi poi che arcobaleno di colori, giallo, verdino, arancione, rosso....".
Devo confessare che la sua convinzione traballava come un budino sul punto di collassare, fino a quando i suoi occhi hanno incrociato un vestitino che definire un gioiellino è riduttivo, gonnellina con bretelle, mutandine e maglietta, semplicemente un amore. "Questo lo compriamo subito!" ha detto Luca, facendolo scivolare nel borsone della spesa. Nei suoi occhi all'improvviso si è accesa la stessa luce di un campo di girasoli vangoghiani. Mentre usciamo dal negozio sento che sto per sciogliermi, avevamo postdatato giorno dopo giorno questo momento ed ora tra le mani abbiamo una borsa che profuma di cose dolci e di abbracci di cotone. E una volta a casa riguarderemo ogni capo, non vediamo l'ora, ma adesso non abbiamo altra scelta se non lasciarci ingurgitare dal traffico dell'ora di punta, inflessibile ed inesorabile come una rata del mutuo. E intanto bla bla bla, racconto a Luca abbozzi di idee, di voglie e di pensieri, poi perdo il filo, perché "guarda come guida quello!" o semplicemente perché apro troppe parentesi e il cosastavodicendo fa retromarcia e inciampa dentro nuovi pensieri.
Impantanati nel traffico, che non si va avanti e non si torna indietro, all'improvviso ci viene da ridere mentre osserviamo le espressioni sui volti di chi è in coda come noi; tra chi è furibondo e chi è rassegnato, nell'aria regna la stessa allegria che si può leggere sull'etichetta di un disincrosta wc e meno male che al prossimo incrocio noi siamo arrivati.
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Con questa ricetta partecipiamo al Contest indetto da Pippi, dal titolo Cucinando con le Erbe Aromatiche. Ricordiamo a tutti che scade il 7 maggio.
ARROSTO DI VITELLO ALLE ERBE AROMATICHE CON PESTO DI ASPARAGI E MELISSA
Ingredienti:
800 gr trancio di vitello per arrosti
2 rametti di rosmarino
2 rametti di timo
2 foglie di salvia
1 spicchio d'aglio grosso tagliato a lamelle
olio extravergine d'oliva
pepe nero
1/2 bicchiere di vino bianco
1 mestolo di brodo vegetale
Per il pesto di asparagi:
8 asparagi freschi (da cui rimuoviamo solo la parte più dura del gambo) + alcune teste di asparagi per guarnire (il tutto a crudo)
10 mandorle pelate
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
5 foglie di melissa fresca
1/2 spicchio d'aglio
sale e pepe q.b.
La preparazione dell'arrosto di vitello è semplicissima. Tritiamo le erbette (salvia, rosmarino e timo) e tagliamo lo spicchio d'aglio a lamelle. Con questi aromi cospargiamo il trancio di vitello, versiamo un filo d'olio extravergine d'oliva e completiamo con qualche macinata di pepe nero. Inforniamo in forno caldo a 190C e lasciamo cuocere per 15 minuti entrambi i lati. Aggiungiamo il vino bianco e qualche minuto dopo, il mestolo di brodo vegetale. Facciamo cuocere per circa 40 minuti girando l'arrosto di tanto in tanto. Una volta cotto lasciamo che si raffreddi e poi lo tagliamo a fette.
Nel frattempo prepariamo il pesto di asparagi. Dopo averli puliti con un pelapatate e dopo avere eliminato la parte più dura del gambo, dato che si tratta di una preparazione a crudo, tagliamo gli asparagi a rondelle, uniamo le mandorle, le foglie di melissa, mezzo spicchio d'aglio, un pizzico di sale e pepe e 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva. Con il minipimer frulliamo il tutto e il pesto è pronto.
In una padella scaldiamo le fette di arrosto insieme al fondo di cottura, giusto un attimo e andiamo ad impiattare. Il vitello si accompagna alla perfezione con questo pesto di asparagi, molto delicato e al tempo stesso molto fresco.
Ingredients:
800g roast veal meat
2 thyme sprigs
3 sage leaves
2 rosemary sprigs
1 clove garlic, thinly sliced
extravirgin olive oil
freshly ground black pepper
1 ladle vegetable stock
1/2 glass dry white wine
Ingredients for asparagus pesto:
8 fresh asparagus (cut into small pieces)
10 almond
2 tbs extravirgin olive oil
5 fresh melissa (lemon balm) leaves
1/2 clove garlic
salt and pepper to taste
This is a delicious second course. In a bowl combine thyme, sage, rosemary and garlic, add pepper and extravirgin olive oil. Place the veal in a baking dish and rub all over with the seasoned oil. Preheat the oven to 190C. Place the veal in a baking pan and roast in the oven, browning on both sides. Turn the veal and continue to roast. Pour in the wine and reduce until almost dry. Add the stock and cook for about 30-40 minutes, reducing by about two-thirds or until the sauce thickens slightly. Remove from the oven and serve cut into slices.
In a bowl combine asparagus, almonds, lemon balm, garlic, salt and pepper and extravirgin olive oil and process with a blender. Serve with roasted veal.
Lemon balm is known by many names, such as balm mint, bee balm, blue balm, honey plant, sweet balm and melissa. These names describe the properties of the herb very well. Lemon balm was dedicated to the goddess Diana and used medicinally by the Greeks. It is believed that lemon balm tea is a tension reliever and enhances relaxation, especially in expectant women. We think it was the perfect ingredients for our pesto.