Il Comitato Tecnico Scientifico del Dipartimento della Protezione Civile ha pubblicato gli ultimi aggiornamenti ottenuti da ricercatori dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sulla situazione del satellite ROSAT che sta per rientrare a Terra. Gli ultimi dati affermano che i frammenti del satellite non precipiteranno in Europa. Quindi, non vi è alcuni pericolo neppure per l’Italia.
La finestra in cui il satellite potrebbe rientrare in atmosfera è compresa fra le 22:30 di ieri sera e le 9:30 di oggi.
Il satellite ROSAT (RÖntgenSATellit) è un satellite con la funzione di telescopio con una massa di 2,4 tonnellate, lanciato nel 1990 per lo studio dei raggi X e andato in pensione il 12 febbraio 1999. Da quel momento il satellite è stato messo in sicurezza dai tecnici del centro di controllo satellite dell’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) che ha gestito i dati e la missione. Nelle ultime settimane è iniziato il rientro in atmosfera.
Per ben otto anni ROSAT è stato utile per studiare l’universo nella regione spettrale dei raggi X e dell’estremo ultravioletto (UV) per capire il comportamento della materia nel caso di buchi neri e stelle di neutroni, stelle che si trovano negli stadi finali della loro evoluzione. Il telescopio ha un peso di 2 426 chilogrammie una dimensione di 2,2 x 4,7 x8,9 metri.
Nelle ultime settimane, da una quota di 250 km dalla superficie terrestre, ROSAT ha iniziato a rientrare sulla terra, e almeno trenta pezzi non bruceranno con l’impatto con l’atmosfera e l’altissima velocità di rientro (e quindi di temperatura). Inatti, il satellite è composto per il 70% da materiali resistenti al calore come vetro e ceramica. Il rientro in atmosfera in particolare avrà inizio ad una quota di 120 chilometri in una fascia di latitudine compresa tra i 53° di latitudine nord e sud. I frammenti quindi potranno cadere su una superficie potenzialmente molto vasta, ma il nostro Continente per questa volta è fuori pericolo.
L’Agenzia Spaziale Italiana, in quanto centro di competenza della Protezione Civile, con il supporto dell’Istituto di dinamica del volo del CNR/ISTI, fornisce le stime temporali di rientro in atmosfera in corrispondenza dei passaggi sull’Italia, anche sulla base di un rapporto di collaborazione con l’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) e della collaborazione in ambito inter-agenzie spaziali sul problema dei detriti spaziali (IADC), alla previsione di rientro in ambito delle annuali campagne di rientro di satelliti e razzi.
Il German Aerospace Center è in continuo contatto con il MIC-Monitoring Information Centre, Centro del Meccanismo Comunitario di Protezione Civile, attivo 24 ore su 24, che fornisce tempestivamente ai Paesi europei comunicazioni e aggiornamenti ufficiali.
“Sulla base delle informazioni pervenute, il rientro di ROSAT è a rischio, in quanto superiore alla soglia di attenzione comunemente adottata a livello internazionale, pari allo 0,01% (1/10.000). La probabilità che uno dei frammenti possa provocare una vittima è di circa lo 0,05% (1/2.300).
Solo a partire dalle 48 ore precedenti il rientro è possibile la progressiva esclusione di aree del pianeta dall’eventuale rischio di impatto. L’Europa risulta adesso tra queste zone del pianeta. Contestualmente si iniziano a definire più accuratamente le aree in cui il suddetto rischio non potrà invece essere ancora escluso.
Se il flusso di dati orbitali raccolti dalle reti di sorveglianza spaziale lo consentirà, solo 6 ore prima del rientro sarà possibile ridurre l’incertezza ai territori sorvolati da 2 orbite, mentre 3 ore prima si potrà ridurre l’incertezza a un solo tracciato orbitale con indicazione delle rispettive aree del pianeta da esso sorvolate”, questo quanto si legge sul sito dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Fonte ASI: http://www.asi.it/it/news/rosat_europa_fuori_pericolo
DLR – Re-entry – ROSAT: http://www.dlr.de/dlr/en/desktopdefault.aspx/tabid-10432/620_read-830/
Sabrina