Ho scoperto in campagna un cespuglio
di roselline selvatiche
sopravvissute al tempo ed all’incuria:
hanno foglie seghettate
una corolla piccola e sfogliata
un colore che ricorda i petali dell’alba
e un profumo…!
che sembra concentrare dentro sé
l’infanzia e lo stupore
il canestro ricolmo
di spighe e di papaveri
che a dieci, quindici anni
ti promette la vita
con sfrontata gaiezza.
Quel profumo per me
è come per Marcel Proust
la madeleine nel tè:
un’onda di ricordi si dipana
dal gomitolo stretto dell’oblio.
Mi vedo ragazzina
assaporare il maggio
tra lucciole e novene di rosari
la luna appesa al cielo
come una gran frittata
-fantastico uscire dopo cena
nell’aria ancora tiepida
di sole e di promesse-
oppure di giorno saltellare
sui cigli delle strade
ingombri di margherite gialle
il sole smagliante
di primavere intatte.
E dentro il petto
la fiducia incrollabile
d’una felicità futura
o forse già presente:
i genitori come sentinelle complici
i nonni miniere di tesori
gli amici ed i fratelli
compagni d’un viaggio
senza frenate brusche
saporito di corse
di ginocchia sbucciate
di panini col burro
di pomeriggi infiniti
con il cielo per tetto
aspettando di sera
il richiamo di mamma
per la cena già pronta.
Opera n°161406 di Liberodiscrivere