Rossano Emili
“In limine” è il titolo del nuovo progetto musicale del sassofonista umbro Rossano Emili che si potrà ascoltare in anteprima mercoledì 11 marzo alle 21:30 al Bad King di Perugia. “In limine” è anche una poesia di Eugenio Montale intrisa di rassegnazione ed impeti di speranza. In latino il termine “limine” identifica il limite, l’ultimo momento, ma anche la soglia che può essere varcata. “Il senso è quello di rappresentare un passaggio, in contrapposizione al limes, cioè alla barriera invalicabile. Il disco guarda al Mediterraneo in senso ideale, un tempo luogo di scambio, adesso sempre più luogo di morte, difficile da transitare. A livello musicale – ci spiega Rossano Emili- questo progetto è nato in seno al collettivo perugino Società Vesna, un ensemble modulare il cui campo d’azione privilegiato è legato all’idea di un’area d’intersezione tra elementi del linguaggio jazzistico, musica “colta” europea ed improvvisazione”.
Quanto tempo c’è voluto per realizzare questo disco?
Materialmente poco. E’ però il punto di arrivo di un percorso fatto con altri colleghi, è stato il modo per concretizzare quello che abbiamo realizzato negli anni.
Come nasce la Società Vesna?
Nasce come emanazione della Perugia Jazz Orchestra, la quale al momento sta vivendo una fase di stasi. La Società Vesna si occupa di vari ambiti musicali, non solo jazz. Abbiamo portato a compimento un disco per quattro sassofoni riprendendo le opere dell’incomparabile Aldo Clementi, compositore purtroppo scomparso. Abbiamo anche musicato con Bruno Tommaso un film di Buster Keaton. Adesso stiamo lavorando al progetto “Metropolis” sempre con Bruno Tommaso, grande didatta, vero e proprio punto di riferimento per i musicisti della mia generazione.
Che genere musicale ti piace di più?
Mi piace ogni genere, basta che abbia uno spessore, spazio dal rock al pop al jazz. Quello che conta di più è che la musica abbia un pensiero e non sia fatta esattamente per piacere… l’importante è che sia sincera.
Che rapporto hai con il tuo strumento?
Un rapporto quotidiano. Mi piace studiare, lavorare, approfondire. Amo l’atto della composizione, è una molla determinante. Non potrei vivere senza sax. Ogni volta che mi esibisco sono ancora emozionato, c’è una parte di tensione inevitabile ed è forse quella che crea il rapporto di empatia con il pubblico.
L’anno scorso hai suonato al Bad King con Andrea Volpini e Angelo Lazzeri. Con chi salirai sul palco mercoledì 11?
Con Manuele Morbidini sax alto, Pedro Spallati sax tenore e soprano, Massimo Morganti al trombone, Igor Spallati bass ed Ugo Alunni drums. Io alternerò sax e clarinetto.
Da quanto tempo suoni? E com’è suonare in Umbria?
Suono da più di trent’anni e insegno sassofono al conservatorio. Spesso suono fuori dall’Umbria, per me è essenziale creare e cercare nuovi stimoli. La Società Vesna si pone proprio l’obiettivo di fare progetti innovativi… In Umbria ci sono tanti musicisti validi. Non è facile però avere contatti continui con le realtà del posto. Sono pochi i locali che promuovono musica live d’eccellenza. Il direttore artistico del Bad King, Antonio Ballarano, ha saputo creare un contesto molto florido e interessante.
Floriana Lenti