Rossella Volpato
Breve conversazione con una candidata alle prossime elezioni regionali in Umbria
di Francesco La Rosa
Il cognome è poco umbro, ma chi è veramente Rossella Volpato?
Sono veneta di nascita ma umbra di adozione svolgo la professione di avvocato e da tempo condivido le idee di chiarezza della lega ma soprattutto di legalità. Mi occupo ogni giorno per lavoro delle problematiche delle piccole imprese anche artigiane in crisi, con dipendenti in cassa integrazione e poi fallite a causa di mutui usurai delle banche e da una tassazione che ormai ha raggiunto livelli insostenibili .
Perché ha scelto la Lega?
La Lega da tempo cerca di proporre una aliquota unica per tornare a dare respiro a chi lavora onestamente. Non è più tollerabile stare a guardare e subire favoritismi, clientelismi in favore dei soliti pochi e a discapito della gente che chiede soltanto di lavorare. La corruzione ha messo un cappio al collo alla nostra Regione. I nostri giovani vogliono soltanto scappare dall’Italia per andare a studiare o lavorare all’estero.
Nello specifico può dire in sintesi cosa intendete fare?
Ci sono bandi di concorso che vengono tenuti nascosti ai più perché i posti sono già assegnati. Dobbiamo necessariamente promuovere la meritocrazia, per dare una speranza ed uno scossone all’immobilismo creato da una cattiva politica. Non è più accettabile sentirsi dire dalla sinistra che ai giovani verranno dati € 700. Si rischia veramente di creare dei fannulloni, senza quella voglia e senza quella “fame” che ti da’ quell’ incipit per creare e sviluppare nuove idee di lavoro o di poter fare una specializzazione in ambito ospedaliero senza essere escluso perché il posto è già stato destinato.
Quale è il vostro obiettivo?
Al di là del fatto che non ci sono soldi da dare a nessuno se non togliendoli ancora una volta dalle nostre tasche. Pertanto la tutela della persona, della famiglia che vive regolarmente, che lavora, che paga purtroppo tasse sconsiderate, è il primo obiettivo da proteggere. Le famiglie con disabili, i disoccupati, gli esodati… Questi sono i cittadini da tutelare. Non è ammissibile sentire una madre di un figlio autistico costretta a lasciare il proprio lavoro per seguire personalmente suo figlio, perché non ci sono maestre di sostegno con una competenza specifica. Senza percepire un centesimo dal proprio comune di appartenenza.
Ma in Umbria cosa pensate di fare nello specifico?
L’unica risposta è stata che esisterebbe soltanto una logopedista per 7000 unità. In ogni regione d’Italia c’è un’apposita associazione (ABA) per questo problema. Soltanto in Umbria non esiste. Questo è un singolo caso, ma come questo nella provincia di Perugia ce ne sono circa 300. Sono queste le famiglie che hanno diritto ad un sostegno effettivo e non solo di porte chiuse in faccia. Il mio è un progetto fatto di umiltà ma determinazione per sconfiggere il pressappochismo e l’indifferenza che hanno governato questa nostra Regione.