Le vittorie del 1982 e quella del 2006 furono precedute dai due più grandi scandali del nostro calcio: le scommesse e la famigerata "calciopoli".
Tra meno di quindici giorni la "truppa" di Prandelli affronterà le prime partite e non mancano motivi di attrito e di polemica. Abbiamo cominciato con il "codice etico", cioè le regole di comportamento che il club Italia si è dato. Codice puntualmente disatteso quando doveva essere applicato per tenere fuori Chiellini reo di un gesto violento e di relativa squalifica durante Roma Juventus.
Metabolizzato il fatto che le regole in Italia sono sempre molto duttili ecco che arriva il momento delle convocazioni ufficiali.
Il buon Prandelli, non ha diramato subito la lista dei 23 convocati, ma ha preferito convocarne 30 prima di ufficializzare la lista definitiva. Questa scelta ha fatto altri danni. Alcuni calciatori da subito hanno capito che la loro avventura ai mondiali sarebbe conclusa prima di cominciare, altri erano sicuri del posto.
Un calciatore come Cassano non poteva non essere inserito nella lista ufficiale, era chiaro che Prandelli aveva già scelto di convocarlo altrimenti non lo avrebbe proprio inserito. La stessa cosa sembrava riguardare Giuseppe Rossi. Chiamarlo tra i 30 voleva dire non avere più dubbi sull'integrità fisica e sullo stato di forma del giocatore per cui la sua bocciatura a tutto vantaggio di Lorenzo Insigne resta misteriosa.
In molti hanno accreditato la tesi di esiti negativi dei test fisici cui si sono sottoposti gli Azzurri, ma la circostanza è stata smentita dallo stesso Rossi che su Twitter ha affermato proprio il contrario, cioè che le valutazioni scientifiche della forma fisica erano al di sopra della media.
Stando così le cose qual è la vera ragione dell'esclusione del giocatore della Fiorentina?
Geopolitica? Cattivo rapporto con i compagni? Schemi di gioco non adatti al modo di giocare di Rossi? Paura di avere un calciatore non sufficientemente allenato e quindi a rischio infortuni?
Speriamo che sia lo stesso Prandelli a dare una risposta esauriente per placare i clamori conseguenti alla sua scelta.