Rottamare “Mamma Rai” e trasformare la Rai da Broadcaster a Media Company

Creato il 17 aprile 2015 da Alfaprom @lorenzasomogyi

La proposta di Infocivica sul ruolo del servizio pubblico radio televisivo nel mondo della crossmedialità

Venerdì 17 aprile: presso la Sala degli Atti Parlamentari (Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”) si è svolto il Convegno organizzato da Infocivica dedicato al delicato tema Responsabilità del servizio pubblico nel sistema delle Comunicazioni in vista del rinnovo della Convenzione Stato / Rai 2016. L’occasione è offerta dalla presentazione di un documento programmatico proposto proprio da Infocivica con l’intenzione di offrire una proposta per il futuro del mondo delle comunicazioni nel nostro Paese e che invita a trasformare la Rai da Broadcaster a Media Company di servizio pubblico, a creare un servizio di trasporto a controllo pubblico e a garantire l’accesso universale alla rete.

Ha moderato l’incontro Giampiero Gramaglia. Sono intervenuti: Erik Lambert (Esperto in tecnologie e strategie del mercato delle comunicazioni), Massimo De Angelis (Presidente di Infocivica), Bruno Somalvico (Segretario Generale di Infocivica), Gianni Bellisario (Vicepresidente di Infocivica), Piero De Chiara (Esperto di media e comunicazioni elettroniche), Antonio Sassano (Ordinario di Ricerca Operativa presso l’Università di Roma “Sapienza” e Presidente dell’Organo di Vigilanza per la parità di accesso alla rete Telecom), Giacomo Mazzone (Unione Europea di Radiodiffusione). E’ intervenuto in video anche Andrea Melodia (Vicepresidente di Infocivica). A conclusione degli interventi il Senatore Carlo Rognoni ha coordinato una tavola rotonda sui temi affrontati. Al tavolo della discussione erano: il Senatore Alberto Airola, il professor Mario Morcellini, il dottor Renato Parascandolo (Articolo 21) e il Senatore Raffaele Ranucci.

Infocivica, che da oltre quattordici anni è impegnata nel rinnovamento del servizio pubblico radiotelevisivo, in vista della scadenza della convenzione ventennale fra Stato e Rai come concessionaria del servizio pubblico televisivo, presenta la propria proposta e riflessione. Internet e la comunicazione digitale hanno completamente rivoluzionato il modo di fare comunicazione, offrendo grandi opportunità ma anche alcuni importanti rischi. Proprio in questo contesto si aprono le prospettive di una nuova responsabilità e di una nuova mission del Servizio Pubblico che si fondi sull’interattività e viva fino in fondo le opportunità aperte dalla rete.

Quattro i punti fondamentali della proposta di Infocivica:

1)   Una costituzionalizzazione del diritto e di pari opportunità nell’accesso alla rete. Negli articoli della Costituzione riguardanti salute e istruzione si definisce attivamente la garanzia all’istruzione e alla salute. Qualcosa di analogo, diciamo, deve essere inserito anche nell’articolo 21.

2)   Questo deve significare una accelerazione e una gestione pubblica o pubblico- privato della banda larga e un ruolo se non di gestione di regolazione e controllo del pubblico riguardo il servizio di trasporto. In ogni caso si deve garantire un servizio universale ed effettivamente accessibile a tutti.  Il modello cui pensiamo è quello offerto da Terna.

3)   La creazione di una Media company più ampia della Rai che incorpori  le funzioni della attuale Rai ma le proietti con decisione nel mondo del web, della interattività e che rafforzi radicamento territoriale e comunicazione istituzionale. Questa Media company dovrà far sì che attraverso la produzione e la interconnessione culturale gli italiani vedano nel web uno specchio in cui leggersi e riconoscersi. Tutto ciò ha un presupposto: il servizio pubblico deve avere una grande pubblico. Non pensiamo dunque a una nicchia ma a un nuovo grande progetto culturale.

4)   A tal fine proponiamo che il servizio pubblico si trasformi in Hub, con una presenza da Ott per intenderci nel Web in grado di competere ad armi pari con gli OTT e le piattaforme di video servizi  oggi preponderanti nel Web attraverso una piattaforma europea dei servizi pubblici da concordare con gli altri Paesi europei.

C’è una rappresentazione che plasticamente rende l’idea di quel che sta accadendo intorno a noi nel mondo della comunicazione: da un lato siamo entrati da un decennio in una età dell’oro della comunicazione. Dall’altro lato la televisione sembra quasi uno strumento in declino. Il pubblico radiotelevisivo invecchia. Un apparente contraddizione. Che cosa la spiega? La spiega una parola: IN-TE-RAT-TI-VI-TA’. La comunicazione, l’informazione è sempre più plurale e interattiva. Vince con internet la connessione a rete da punto a punto. Declina quella del broadcast. Oggi la nuova centralità del web, la logica interattiva che essa induce, la straordinaria rivoluzione che è sotto i nostri occhi, impongono un atto di responsabilità da parte del potere pubblico. La convinzione di Infocivica è che il 2016, la scadenza della convenzione ventennale del servizio pubblico, sia un passaggio ineludibile e sia anche una straordinaria occasione. Per imprimere un nuovo indirizzo e nuove regole all’intero sistema delle comunicazioni partendo dal rinnovo dal suo cuore, dal servizio pubblico radiotelevisivo. Per gettare almeno le basi di un nuovo edificio. Noi siamo convinti che il servizio radiotelevisivo ha un grande futuro se ( e solo se) sale sul carro del web e dell’interattività; se diventa un Hub, un centro di annodamento di tutti i fili della comunicazione nazionale. Guai allora, se per quieto vivere o per timidezza o perché maiora premunt, si rinnovasse tacitamente la Convenzione e ci si limitasse a un qualche ritocco della governance. Non solo sarebbe un’occasione sprecata ma si condannerebbe la Rai all’asfissia. Occorre quindi un grande atto di responsabilità della politica.


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