Visto che ci sono territori la cui notorietà sale e scende a seconda del momento, e in questo periodo la Brianza che presto non sarà più una provincia non può essere nemmeno una regione a sé e in più la macroregione del nord sta perdendo pezzi importanti – roba che scota – la stessa Brianza sembra essere al centro dell’attenzione per il film di Virzì sul quale non mi pronuncio. Non l’ho ancora visto e non so a quale capitale umano si riferisca. Ne ho però avuto un assaggio su un treno ad alta frequentazione sulla direttrice verso Monza, dove due ragazzini ascoltavano musica ad alto volume da uno smartcoso. Un’abitudine sempre più frequente e fastidiosa, il che è una disdetta proprio ora che stava per estinguersi quell’altra mania di tenere le suonerie a palla. Comunque il nocciolo della questione è che nel 99,99 per cento dei casi quando c’è qualcuno che ascolta musica ad alto volume negli spazi pubblici potete stare certi che si tratta di musica di merda, e non so se sia più di merda il rap italiano dei tarri italiani, il reggaeton dei tarri sudamericani o la tecno dei tarri del resto del mondo. Comunque i due ragazzini sono stati costretti ad allontanarsi da un folle che si è avvicinato loro, un tizio rude e sgarbato sulla quarantina che, esasperato, ha estratto un tablet da 7 pollici e ha sparato a manetta Rozzemilia dei CCCP. Molti viaggiatori – il treno era gremito – si sono spaventati, sapete, di questi tempi. Qualcuno deve aver persino pensato che il tablet potesse esplodere. Ma io manco a dirlo ho apprezzato. Come a dire: punirne due per educarne cento.