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- Pubblicato Monday, 06 May 2013 09:07
- Scritto da Alda Teodorani
HANNBIAL E IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
“Sospetto da tempo che Harris, fornendo il sogno di un ‘vestito di carne umana’ al suo psicopatico in Il silenzio degli innocenti, abbia in realtà raccolto un desiderio molto diffuso tra la gente” scrivevo nell’introduzione al mio Organi (Stampa Alternativa, 2002). In realtà, Tomas Harris coi suoi romanzi è uno dei miei autori di culto, di quelli che stanno in cima alla lista dei miei preferiti. Al punto che, sempre in Organi, uno dei personaggi faceva una brutta fine per aver “dichiarato che Harris è ormai come un vecchio pugile suonato...” e aggiungevo: “ma Harris è un grande e lei è solo un autore di gialletti annacquati e senza palle”.
Insieme a Psycho, Il silenzio degli innocenti è uno dei film che ho visto più volte in assoluto. Alcune frasi pronunciate nei film che hanno Hannibal come protagonista rimarranno nella storia del cinema, come il leggendario “mi mangiai il suo fegato”, “ho un amico per cena” fino a “Budella dentro o budella fuori?” in cui è il nostro sventurato Giancarlo Giannini a fare le spese della fredda furia omicida di Lecter, in una Firenze trasfigurata e allucinata dal genio di Ridley Scott.
Prima che Hannibal finisse in galera, prima che arrivasse Anthony Hopkins a interpretarlo, il personaggio era uno stimato psichiatra e sia in Manhunter che nel remake Red Dragon aiutava la polizia a individuare l’esecutore di efferati omicidi. E proprio in questa fase si ambienta una nuova serie tv che ha lo stesso nome del suo protagonista, Hannibal; la faccia ossuta, stravolta ed enigmatica dell’attore che interpreta Lecter non ha nulla a che vedere con quella di Hopkins, tanto meglio, e speriamo che l’ottimo inizio della serie (per ora in sub-ita) si confermi per quel che sembra! La trovate sull’ottimo Videoteca Project di Caino – e a breve, mi dicono, su www.videotecaproject.eu saranno postati tutti i film della storia cinematografica del grande Hannibal the Cannibal.
Godeteveli dal primo all’ultimo e... bon appétit
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