Rubrica - Manga Weird: "La cronaca degli insetti umani" di Osamu Tezuka

Creato il 15 aprile 2015 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Wednesday, 15 April 2015 13:00
Scritto da Davide Tarquini
"La cronaca degli insetti umani" di Osamu Tezuka è il manga a cui è dedicato la seconda puntata della rubrica "Managa Weird" a cura di Davide Tarquini
Non hanno retto. Nessuno. Tranne il Comico. Lo conosco nel 1966. Forte personalità. Non gli importa di piacere agli altri. Niente compromessi. Ammirevole. Fra di noi è quello che ha le idee più chiare. Sul mondo. Sulla gente. Sulla società e su quello che succede. Cose che in fondo tutti sappiamo ma abbiamo paura di affrontare. Troppo educati per parlarne. Lui capisce. Capisce quanto è orribile l'umanità e non si tira indietro. Vede l'orrore del mondo e non si arrende mai. Quando un uomo l'ha visto, non può più voltare le spalle fingendo che non esista. Neanche se qualcuno glielo ordina. Non facciamo questo perché ce lo permettono. Lo facciamo perché dobbiamo. Perché siamo costretti.
Da Watchmen, di Alan Moore.
Il Giappone è il paese delle contraddizioni per eccellenza, capace di offrire civiltà millenaria e progresso sfrenato; si passa dal silenzio sacro dei templi alle luci epilettiche delle insegne pubblicitarie, dall’imponenza del monte Fuji a quella dei grattacieli, dalle geishe agli emuli di James Dean. Dopo la crisi conseguente alla sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, uno sviluppo industriale aggressivo appoggiato dagli Stati Uniti ha permesso al Giappone, a partire da metà degli anni ’50, di diventare una delle maggiori potenze economiche mondiali.
Un processo così rapido genera una società spietata, nella quale l’individuo è sottoposto alla costante competizione con gli altri, dalla scuola al mondo del lavoro, e per prevaricare è permesso ogni mezzo.
Questa è il tema al centro de La cronaca degli insetti umani, lavoro di Osamu Tezuka, il “dio dei manga”, che, grazie al prezioso lavoro della divisione manga della torinese 001 Edizioni, la Hikari, è recentemente approdato in Italia.
LA STORIA - Toshiko Tomura è una giovane e bella scrittrice che, grazie al suo libro intitolato La cronaca degli insetti umani”, ha conquistato il premio Agutagawa, il più prestigioso tra i premi letterari giapponesi. Già aver vinto un riconoscimento del genere non è cosa da poco, soprattutto vista l’età, ma la cosa acquista maggior spessore se si considera il passato della ragazza come affermata attrice teatrale e allo stesso tempo importante nome nell’ambito dell’architettura. Nonostante questo, Toshiko non è minimamente sazia dei traguardi raggiunti ed è alla costante ricerca di nuove sfide. Come fa ad avere successo in ogni campo nel quale si cimenti? In realtà le sue doti poliedriche sono il risultato dell’unico vero talento della ragazza, quello di riuscire a saccheggiare le capacità delle persone di cui si circonda, prosciugandole fino a renderle altro che un fragile guscio vuoto; Toshiko è una crisalide che si disfa costantemente del suo vecchio corpo. Da persona a persona, utilizzando l’inganno, il sesso e l’omicidio, Toshiko continuerà a cambiare forma, senza mai averne una propria.
La cronaca è un noir sui giochi di potere, sulle leggi del profitto, una cavalcata nel torbido, nell’avidità e nella corruzione. Sono pochi i personaggi positivi, come l’ex di Toshiko, Mizuno, e troppo inermi perché facciano da contraltare al marcio.
Sia i titoli dei capitoli sia i cognomi dei personaggi sono tratti da specie d’insetti, a dimostrazione di volerli accomunare agli umani, così testardi nelle loro azioni meccaniche da muoversi ciecamente tra i vincoli degli schemi sociali. La protagonista stessa è una larva vuota, priva di essenza e di sentimenti, incapace, per difetto o per scelta, di diventare definitivamente una farfalla, risultando alla fine il personaggio che manca di più di profondità, una creatura inquietante delle fiabe, come le sirene o le banshee.
La storia non è esente da pecche e tende a lasciare un retrogusto lacunoso, ma il ritmo serrato e la brevità dell’opera permettono al lettore di procedere senza interruzioni nella lettura.
IL DISEGNO - Tezuka ha dimostrato nella sua lunga carriera di saper passare agevolmente da uno stile all’altro, un maestro capace di imporre la direzione nello sviluppo del manga; La cronaca è un’opera composta in età matura, poco più di quarant’anni, da un autore in forte contrasto con lo sviluppo della società giapponese, e lo dimostra giocando con il dualismo. Da un lato le tavole con cui caratterizza le scene urbane o gli interni, curate con una perfezione maniacale, una geometria ineccepibile che rende gli ambienti asettici, rigidi e freddi, la forma che cela la violenza; dall’altro il simbolismo delle scene personali, dai drammi al sesso, disegnate con tratto sinuoso, essenziale, silhouette accennate nel nulla.
È un’opera molto pop, nell’accezione wharoliana del termine. Le acconciature, gli abiti, l’arredo, ma non solo, l’uso delle inquadrature, l’impiego delle ombre, del nero, del chiaroscuro, danno vita a una serie d’immagini iconiche; splendido l’omaggio al jazz e a un elettrico Miles Davis, artista paragonabile al mangaka giapponese per la stessa dote di superare stili e mode e di indicare la via.
Osamu Tezuka oltrepassa se stesso, con un lavoro innovativo e affascinante da un punto di vista grafico, alimentando ancora una volta il rimpianto sulla penuria di sue opere tradotte in Italia.
L’AUTORE - Considerato in patria il “padre dei manga” o, migliore ancora, il “dio dei manga”, Osamu Tezuka nasce a Toyonaka, il 3 novembre del 1928. Laureatosi in medicina all’università di Osaka, non eserciterà mai la professione. Inizia la carriera di fumettista a diciotto anni e già a diciannove fa notare con Shin Takarajima; qualche lavoro fantascientifico, tra cui Metropolis, ideato partendo da un’immagine del classico di Fritz Lang visto su una rivista, fino ad arrivare al suo primo grande successo commerciale, Kimba, il leone bianco, del ’50, cui seguirà a distanza di due anni Astroboy, l’opera maggiormente legata al nome di Tezuka. Del ’54 è La principessa Zaffiro, primo vero e proprio shojo manga (shojo: ragazza, s’intendono i manga indirizzati verso un pubblico femminile di età adolescenziale); nello stesso anno inizierà a lavorare su La Fenice, immensa opera rimasta incompiuta, che consta dodici libri divisi in sedici volumi. Poco dopo l’uscita de La cronaca, del ’70, pubblica Buddha, sua personale rivisitazione della vita del profeta, mentre tre anni più tardi andrà alle stampe il primo numero della sua serie più lunga, Black Jack. Durante il triennio 83-85 pubblicherà la sua opera più matura, La storia dei tre Adolf, vero e proprio dramma psicologico sulla Seconda Guerra Mondiale.
La sua figura è importante anche nel campo dell’animazione, grazie alla fondazione dello studio Mushi Production e la produzione del primo vero e proprio anime della storia, Astroboy, nel 1963.
Ha raccontato oltre 700 storie e disegnato circa 170.000 tavole. Si spenge per colpa di un infarto nell’89.
Muore l’uomo, ma non il mito.
L’EDIZIONE - La 001 Edizioni è una casa Torinese nata nel 2006 con l’obiettivo di portare in Italia graphic novel dei maestri del passato e quelli contemporanei. Ha vinto nel 2009 il Premio Anafi come miglior casa editrice italiana. La Hikari, la divisione che si occupa della produzione manga, ci propone La cronaca in un unico volume, invece dei due originali, di 368 pagine, discrete le dimensioni (24 x 17), brossurato, con copertina morbida dotata di alette segnalibro. La qualità dell’edizione è molto curata, la carta è buona e le immagini ottime. Positiva la presenza di didascalie e appunti per il lettore, molto utili alla piena comprensione dell’opera. Il prezzo, 18 euro, non è elevato vista la qualità dell’edizione, il che giova al proposito di acquisto da parte di un lettore.
CONCLUSIONE - È un’opera ambigua, difettosa, di certo non il lavoro più importante di Tezuka, eppure anche chi dovesse accostarsi per la prima volta al mangaka più famoso può acquistarla, sia per il carattere maturo dell’opera, sia per la bellezza delle immagini. Uno sguardo disincantato verso il progresso e la brama di realizzazione dell’individuo, di un’attualità spiazzante.
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