Ruby, processi e riforme: il giorno di Silvio

Creato il 10 marzo 2015 da Justnewsitpietro

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Questo è un brutto giorno per Silvio Berlusconi, che sta aspettando il verdetto della Cassazione sul processo Ruby. Per questo processo, il senatore decaduto è accusato di aver favorito la prostituzione minorile, e quando la minorenne Ruby Rubacuori è stata arrestata per furto, è intervenuto affermando che si trattava della nipote di Mubarak, il che ha aggiunto alla lista il reato di concussione.

Oggi, la Cassazione deciderà se rideterminare la sentenza e decidere una volta per tutte se realmente Berlusconi non era al corrente che l’escort non aveva ancora raggiunto la maggiore età. Secondo l’accusa, difatti, è irreale che tutti sapessero la vera età della ragazza tranne l’ex cavaliere. A confermare questo, è anche una dichiarazione fatta dall’ex moglie del leader di Forza Italia, Veronica Lario, la quale ha affermato che il marito aveva una vera e propria passione per le ragazze minorenni.

Ma Berlusconi non è il solo imputato nella faccenda: a fargli compagnia c’è anche Emilio Fede, l’ex direttore del TG4, e l’ex consigliera regionale Nicole Minetti, che alcune fonti dicono che durante i festini di Arcore, amava indossare abiti da suora e fare comparsa per nulla ortodossa. L’avvocato di Berlusconi Francesco Coppi ammette che effettivamente avvenivano dei festini nella villa dell’imputato, ma non è possibile verificare se era a conoscenza dell’età della giovane ragazza marocchina.

Inoltre, c’è un altro punto che rende la giornata dell’ex Presidente del Consiglio davvero brutta: la riforma del Senato, in esame oggi alla Camera. Poco fa, la votazione da parte della Camera dei Deputati ha approvato la riforma con 357 si e solo 125 no. Mentre Berlusconi aveva ribadito il suo No alla votazione della riforma, Verdini aveva tentato di farlo ragionare, orientando la decisione finale sull’astensione, ma senza riuscirci. Questo, di fatto, ha portato una rottura in Forza Italia, contribuendo alla discesa del partito di centro destra, iniziato già dal flop delle elezioni europee e continuate con il patto del Nazareno e le successive scelte politiche. Sebbene poi i più hanno dato voto contrario alla riforma proposta dal governo Renzi, si capisce che l’unità del partito vede la sua fine sempre più vicina.

La decisione della Cassazione giungerà nel tardo pomeriggio di oggi o, al limite, nella serata.

di Alessandro Bovo

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