E' Aaron Cruden ad aprire le marcature col calcio piazzato, ma i Pumas ci sono e come: brutto errore di Ma'a Nonu che perde malamente il pallone in una carica appena fuori dai propri 5 metri, gli Argentini recuperano palla e, dopo un setup, Rodrigo Roncero trova il pertugio giusto per segnare la meta.
Al minuto 24 Cruden allontana un po' di fantasmi mandando a bersaglio il calcio del 6 a 5, ma gli All Blacks faticano tantissimo a trovare soddisfazione nelle azioni offensive complice una grande pressione ospite. L'unica azione degna di nota del finale di primo tempo è una palla rubata neozelandese da cui nasce la volata di Vito, il flanker, però, non ha la giusta lucidità per trovare un passaggio e viene tranciato inesorabilmente dal gran placcaggio di Bosh.
Il leit motiv con cui inizia il secondo tempo (dopo il blackout!!!!) è lo stesso del primo: tanti errori di ball handling neozelandese aiutati anche dalle grandi difese argentine.
Al minuto 52 un dubbio penalty consente a Cruden di mandare i suoi a +4; due minuti più tardi Rodriguez potrebbe accorciare ma sbaglia malamente un piazzato.
La luce, come al solito, la accende Richie McCaw: gran buco del capitano All Blacks che innesca la prima vera e propria "marea nera" fermata solo dall'avanti volontario di Julio Farias Cabello che gli costa anche il cartellino giallo; il successivo calcio di Cruden si stampa due volte sul palo.
La difesa argentina cede solo al minuto 66, al termine di una ottima azione impreziosita da un superbo movimento di Conrad Smith che libera Nonu a cui basta appoggiare per Julian Savea che schiaccia in bandierina.
Cinque minuti più tardi Argentina sempre più alle corde, gli All Blacks attaccano bene e alla fine arriva anche una meta in prima fase da mischia ordinata propiziata da un ottimo passaggio di Cruden in mano a Cory Jane che schiaccia indisturbato in meta; superba trasfromazione di Cruden dall'angolo per il definitivo 21 a 5.
Grande Argentina che spaventa e non poco dei distratti All Blacks che soffrono tantissimo la mancanza dell'inventiva e della potenza di Sonny Bill Williams; mostruoso Richie McCaw che tiene in piedi la baracca e da la sveglia ai suoi con l'esempio quando sembrava notte fonda per i Neozelandesi. Se i Pumas riescono a colmare anche il problema di arrivare un po' corti nei finali di match, possono giocarsela con chiunque, a partire dall'Australia la prossima settimana.
Marcature per New Zealand: Meta: Savea, Jane Trasformazione: Cruden Penalty: Cruden 3
Marcature per Argentina: Meta: Roncero
New Zealand: 15 Israel Dagg, 14 Cory Jane, 13 Conrad Smith, 12 Ma'a Nonu, 11 Julian Savea, 10 Aaron Cruden, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read, 7 Richie McCaw (c), 6 Victor Vito, 5 Brodie Retallick, 4 Luke Romano, 3 Owen Franks, 2 Keven Mealamu, 1 Tony Woodcock.
Replacements: 16 Andrew Hore, 17 Charlie Faumuina, 18 Sam Whitelock, 19 Liam Messam, 20 Piri Weepu, 21 Beauden Barrett, 22 Ben Smith.
Argentina: 15 Martin Rodriguez, 14 Gonzalo Camacho, 13 Marcelo Bosch, 12 Santiago Fernandez, 11 Horacio Agulla, 10 Juan Martin Hernandez, 9 Nicolas Vergallo, 8 Juan Martin Fernandez Lobbe (c), 7 Juan Manuel Leguizamon, 6 Julio Farias Cabello, 5 Patricio Albacete, 4 Manuel Carizza, 3 Juan Figallo, 2 Eusebio Guinazu, 1 Rodrigo Roncero.
Replacements: 16 Agustin Creevy, 17 Marcos Ayerza, 18 Juan Pablo Orlandi, 19 Leonardo Senatore, 20 Tomás Leonardi, 21 Martin Landajo, 22 Lucas Gonzalez Amorosino.
Referee: Romain Poite (France)