Gli All Blacks vincono la loro undicesima Bledisloe Cup consecutiva.
La prova degli all blacks è stata tutto sommato opaca, se si considera che di fronte avevano ancora un'Australia pasticciona e fallosa, che ha tenuto il campo per il primo quarto di partita.
Come nella partita di Sydney la Nuova Zelanda è stata concreta a sfruttare le occasioni concesse dall'Australia. Per i wallabies non hanno funzionato per niente i giochi da fermo: la mischia, cambiano le regole, ma rimane un punto debole per la nazionale verdeoro, e la touch non ha funzionato a dovere, perdendo troppi palloni, ancora da rivedere Toomua all'apertura ed O'Connor all'ala. È forse il caso che Barabba riveda i propri piani? Deans è stato messo in croce per aver insistito con O'Connor apertura, McKenzie non deve rischiare la stessa fine con le proprie scelte.
La Nuova Zelanda è ricorsa regolarmente al fallo nei propri 22 per arginare i wallabies e Jaco Peyper non ha mai deciso di richiamare ufficialmente gli all blacks.
Primi venti minuti di gioco decisamente a favore dei wallabies che riescono a contenere gli all blacks in difesa e si rendono pericolosi ogni volta che vanno all'attacco. Leali'ifano mette a segno due piazzati su tre e si rende protagonista di una bella cosa al centro. Sull'azione che ha portato al primo piazzato il replay ha evidenziato una meta segnata da Moore, ma Peyper non ha voluto consultare l'addetto alla moviola.
Dal 25' in poi si sono svegliati gli all blacks e, grazie all'indisciplina dell'Australia e ad un paio di errori in controllo da parte dei wallabies, hanno iniziato a trovare gli spazi e le occasioni per andare a punti.
Ben Smith, che ha segnato in due partite quasi tante mete quanto in tutta la stagione di Superugby ha approfittato ancora una volta degli spazi lasciatigli da James O'Connor sulla sua fascia.
Nell'occasione della prima meta il raddoppio sulla fascia destra è riuscito perfettamente agli all blacks, con O'Connor che è andato a chiudere su Conrad Smith, lasciando così Ben libero. Nell'azione che ha portato alla seconda meta, Luatua ha trovato il buco giusto al centro ed ha messo scompiglio nella difesa ospite, Mogg ha sbagliato un placcaggio costringendo O'Connor ad andare a chiudere per lui lasciando, indovina chi, ancora libero sulla destra.
Nella ripresa si sono visti molti, troppi, errori da entrambe le parti, ma soprattutto da parte dell'Australia, che ha concesso troppi turnover in mischia ed in touch, ma anche la Nuova Zelanda ha commesso qualche errore di troppo.
Leali'ifano e Taylor si sono scambiati gli onori dalla piazzola con quest'ultimo sostituito per l'ultimo calcio da Israel Dagg.
La meta di Israel Folau è nata su un intercetto ed è stata ininfluente ai fini del risultato ma forse servirà a convincere il giocatore a continuare con l'union e a non cambiare ancora una volta codice.
Al termine della gara gli all blacks hanno alzato ancora una volta la coppa ed hanno consegnato a Tony Woodcock il cap argentato per la sua centesima partita in nazionale, un grande traguardo per un grande pilone.
Per la Nuova Zelanda ora arriva la doppia sfida con l'Argentina, ancora partite facili prima di andare ad affrontare gli springbok, unica squadra che sembra in grado di impensierire i campioni del mondo quest'anno.