Rugby: dalla “cantera” del Cus Torino nascono i successi di oggi e di domani

Creato il 21 maggio 2013 da Sportduepuntozero

Tutti gli appassionati di calcio hanno ammirato il Barcellona delle ultime stagioni, fusione perfetta tra gioco collettivo e abilità dei singoli. Colpisce soprattutto il fatto che l’asse portante di questa squadra incredibile sia nato e cresciuto nella magica “cantera”, la scuola del team catalano in cui i ragazzi studiano e si allenano. A Torino esiste una società che applica gli stessi principi, valorizzando i campioni in erba e investendo la maggior parte delle risorse nello sviluppo del vivaio; è il Cus Torino Rugby, ancora lontano dai trionfi blaugrana ma con un futuro di successo davanti a sé.

Paolo Sacco, responsabile della sezione rugby, spiega la filosofia cussina: “Una squadra vincente si può costruire in casa. Con questa convinzione nacque otto anni fa il progetto fondato sui giovani, che ancora oggi continua con lo stesso slancio del primo giorno”. E non potrebbe essere altrimenti, visti i traguardi da poco raggiunti: “Al nostro primo anno di serie A abbiamo tranquillamente raggiunto la salvezza. La nostra rosa è la più giovane del campionato, tanti hanno cominciato da bambini nella nostra scuola e fino a tre anni fa militavano in serie C”.

Da un lato la formazione, in senso sportivo ma non solo: “Il nostro fiore all’occhiello è il vivaio, allenato da ottimi tecnici. Il 70 per cento dei nostri tesserati della serie A sono studenti; li aiutiamo nello studio, in modo che possano scegliere tra il professionismo e un’altra carriera lavorativa”. Dall’altro la valorizzazione: “Nel corso della stagione abbiamo schierato in prima squadra molti ragazzi dell’under 20, per dare loro la possibilità di crescere e acquisire esperienza; nonostante ciò abbiamo sempre giocato alla pari, anche contro avversarie più quotate di noi”.

Investire nei settori giovanili è prerogativa di molte società: “Le squadre venete e lombarde con maggiori disponibilità finanziarie acquistano anche giocatori importanti. Alle altre conviene allevare i ragazzi e sostenerli economicamente, anche per far sviluppare loro un forte attaccamento alla maglia. Naturalmente è un processo che non regala risultati immediati ma che necessita di pazienza”. La federazione stessa applica provvedimenti mirati alla crescita del movimento; i club che non schierano almeno una squadra in ognuno dei campionati di categoria vengono penalizzate ed esiste un numero massimo di stranieri schierabili durante le partite.

In occasione della “Festa dello Sport” il Cus Torino è stata eletta “Migliore società dell’anno”; per la promozione in serie A, che ha riportato la città nell’élite nazionale della palla ovale, e per il progetto solido e innovativo, un esempio per moltissime realtà sportive: “L’obiettivo per il futuro è formare tecnici nostri; per questo i giocatori che abbandonano l’attività agonistica iniziano ad allenare i bambini della scuola rugby. Il prossimo anno Torino ospiterà un collegiale nazionale, a dimostrazione della validità del nostro progetto”.

Le squadre giovanili del Cus Torino hanno disputato una brillante annata, tra la serie A dell’under 16, i tornei nazionali delle categorie inferiori e le numerose convocazioni di ragazzi cussini in selezioni nazionali. L’appuntamento più importante della stagione sarà però domenica, con la finale di ritorno dell’under 20 che vale la promozione al campionato d’élite: “Fino a pochi anni fa Torino era un polo rugbistico di periferia, oggi rappresenta il top di questo sport. Crediamo in un futuro in serie A e un domani arriverà la promozione in eccellenza”.

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