foto Mario Sofia
Non gioca un match al centro sportivo Angelo Albonico, ovvero a casa propria, da un mese e mezzo il CUS Ad Maiora Rugby 1951, che finalmente domenica (inizio alle ore 14,30, ingresso 5 euro) tornerà davanti ai suoi tifosi, per affrontare il Piacenza, già avversario nella prima fase della stagione. Spera di entrare per la nona volta consecutiva nel XV titolare Tommaso Pellegrini, il 19enne terza linea che in estate è arrivato a rinforzare la rosa a disposizione di coach Andre Bester. «Sono nato a Roma – racconta Tommy – ma ho quasi sempre vissuto a San Donà, dove ho iniziato a giocare a rugby. Lì, essendoci una squadra in Eccellenza, tutti conoscono e seguono questo sport. Ho cominciato nell’Under 10 e sono passato in tutte le categorie. Una volta in Under 18, con un gruppo di altri giocatori sono stato selezionato per effettuare gli allenamenti con la prima squadra. L’anno scorso sono anche riuscito a disputare una gara del Trofeo Eccellenza contro il Rugby Reggio». Un’esperienza bella e anche un po’ particolare. «Dopo 20′ è arrivato un nebbione tipico della bassa padana. Mia mamma era venuta per seguire il match ed era emozionatissima. Peccato che non abbia visto nulla. Sono stato in campo per 80′ ed è stata l’unica presenza nel team senior, perché poi l’Under 18 è andata ai playoff nazionali e sono sempre stato impegnato in quelle partite. Ho quasi sempre fatto il flanker, il ruolo che mi piace di più, essendo coinvolto per primo in ogni azione».
Pellegrini ha frequentato il liceo classico e al terzo anno ha studiato per un semestre in Australia. «Avrei voluto giocare a rugby – ricorda – ma essendo a Perth, sulla costa ovest, non c’era un gran movimento ed è stato più facile praticare il football australiano. È stata una parentesi interessante, anche se quella disciplina ha poco a che spartire con la nostra. Alcuni gesti tecnici mi sono però risultati utili, come la presa al volo a due mani. Ero ospite di una famiglia e la scorsa estate sono tornato a trovarla. Mi sono aggregato ai nuovi compagni del CUS direttamente a Badia, la sede della prima amichevole dopo il ritiro a Cantalupa». Tommaso ha scelto Torino anche su consiglio di alcuni giocatori della prima squadra del San Donà. «Mi hanno parlato bene della società e poi c’è il Politecnico, verso il quale avevo intenzione d’indirizzare il mio percorso universitario. Ho insomma provato a cogliere i classici due piccioni con una fava ed è andata bene, perché appena arrivato sono stato accolto da un gruppo fantastico di amici, una realtà diversa da quella cui ero abituato a San Donà. Anche il fatto che diversi giocatori studino al Politecnico mi ha aiutato moltissimo. Ho scelto Ingegneria Aerospaziale, che frequentano anche Andrea Civita, Piergaspare Spinelli e altri ragazzi dei Bulls, come Giuseppe Fortunato. Per quanto riguarda il campionato, ho fatto inizialmente due partite proprio in serie C, contro il Rivoli e il Cuneo Pedona, e nel secondo caso sono stato anche capitano».
In A il flanker cussino è spesso partito dalla panchina. «Dovevo ancora integrarmi bene nel gruppo – afferma – . Poi coach Bester mi ha inserito nella formazione di partenza contro il CUS Genova, nel match casalingo sotto il diluvio, me la sono cavata abbastanza bene e da quel momento sono sempre stato titolare. Mi piace molto, siamo tutti giovani e tutti studenti, con un’ottima predisposizione ad adattarci rapidamente alle novità che Andre introduce di partita in partita. Ci stiamo potenziando fisicamente e io che peso 95 kg ho l’obiettivo di arrivare a quota 100». Per quanto riguarda il gioco «abbiamo un’organizzazione che a livello di rugby mondiale è ben nota, con una suddivisione della squadra in sottounità. Mi piace molto quando riusciamo ad attuare al meglio questo schema, che è molto efficiente, bello da vedere e intelligente, dal momento che si sposta il pallone e si cercano gli spazi dove sono. Si adatta bene alla nostra squadra, che è giovane e veloce. Venendo a me, nelle ultime due partite mi sono divertito molto. Firenze e CUS Perugia sono due compagini fisiche e ho potuto placcare molto, che è un po’ il punto di forza del mio repertorio e anche la cosa che mi piace fare di più. Sto cercando anche di farmi coinvolgere di più in attacco, per portare avanti più palloni. Dovrò impegnarmi in palestra per diventare più pesante ed essere in grado, in questo modo, di risultare più efficace. Un altro aspetto in cui progredire è il lavoro sui turnover in difesa, per essere più rognoso sui punti d’incontro. A Perugia ci sono riuscito. Quando vedo il 6 Nazioni e i giocatori che placcano così tanto e recuperano così tanti palloni, penso che devo studiare per farcela anch’io».
Domenica, l’ultimo turno di andata della poule salvezza proporrà ai biancoblù il terzo confronto stagionale con il Piacenza, battuto nel primo girone allo Stadio Beltrametti per 22-19 e vincente in rimonta a Grugliasco (16-18). Nelle prime quattro giornate gli uomini guidati da Sandro Pagani hanno ceduto alla Capitolina (15-35), sconfitto il CUS Perugia (20-18) e perso a Genova (18-24) e in casa contro l’Aeroporto Firenze (6-9). Hanno segnato sei mete con il centro Barani, il centro/terza linea Della Ragione, l’apertura Antl, il terza centro Pelizzari, il mediano di mischia Girometti e il seconda linea Stead. Il resto lo ha fatto l’estremo Sorin Frangulea, con quattro trasformazioni e sette piazzati. Rispetto all’ultimo scontro diretto, i romagnoli si sono rafforzati in mischia, con l’arrivo del 29enne Marco Pelizzari.