L'Italia si avvicina al cucchiaio di legno e lo fa in maniera disastrosa, e nel punteggio e nel gioco (poco) sinora espresso in campo. Il XV del francese Brunel ha disputato due gare orrende, le ultime, contro Scozia e Irlanda; raramente la squadra si è affacciata nella metà campo avversaria, peraltro in touche e in mischia ha mostrato una fragilità imbarazzante facendosi soverchiare dagli anglosassoni. Se è vero che la gara con la Scozia, l'unica obiettivamente alla portata degli azzurri, è stata persa con un fantastico drop allo scadere dell'apertura scozzese, è altresì vero che per quasi venti minuti, quelli finali, i nostri ragazzi hanno pensato solo a placcare, a difendere il punteggio di momentaneo vantaggio, rintanandosi nelle retrovie senza invece cercare di contrattaccare e porre fine alla contesa. Un atteggiamento questo poco transalpino che si è ripetuto in Irlanda dove è mancata anche l'organizzazione di gioco in mediana, lasciando al caso e all'improvvisazione quelle rare giocate che si sono intraviste; ma l'Irlanda è assai più forte della Scozia ed ha rifilato quaranta punti in più. Ora, nello sport tutto può accadere, ma è difficile pensare che questa Italia così allo sbando nelle fasi del gioco possa d'incanto trovare la partita perfetta e battere i maestri inglesi. Oh Dio, ci può stare che un Sei Nazioni vada tutto storto, ma ricordiamoci che il prossimo, 2015, è l'anno dei Mondiali e che per quella competizione la squadra va rivista in toto. Conduzione tecnica compresa.