Ruggine di Anna Luisa Pignatelli

Creato il 18 gennaio 2016 da Stellazzurra

Buon lunedì a tutti cari imbranations! Oggi vi parlerò di un libro che uscirà il 28 Gennaio 2016 e che ho potuto leggere in anteprima grazie alla gentilezza della Fazi Editore. Si tratta di "Ruggine" di Anna Luisa Pignatelli, una scrittrice poco nota in Italia soprattutto per la sua vita trascorsa principalmente all'estero:

toscana di nascita, ha trascorso molti anni fuori dall'Italia, fra cui alcuni a Dar es Salaam e a Seoul. È molto conosciuta e apprezzata in Francia, dove, nel 2010, ha vinto il Prix des lecteurs du Var con la traduzione del suo primo libro, Nero toscano. Vive attualmente in Guatemala.

Titolo: Ruggine

Autore: Anna Luisa Pignatelli

Editore: Fazi

Genere: narrativa italiana

Collana: Le strade

Pagine: 160

Data di pubblicazione: 28/01/2016

Prezzo: ebook € 5,99

Ruggine è un racconto che si inserisce magistralmente nel solco di una tradizione narrativa illustre. Libro dalla lingua evocativa, quasi poetica, narra la storia di emarginazione di una donna ormai anziana in un paese di poche anime, grette e crudeli, protagoniste di vicende aspre e orizzonti senza speranza. Sullo scenario di una Toscana letteraria e allo stesso tempo autentica, gli abitanti del piccolo nucleo al centro del dramma, commetteranno ogni tipo di angheria ai danni della donna, vittima suo malgrado di una vera e propria persecuzione a causa del suo passato. Il mistero di Ruggine, chiamata così per l'attaccamento a Ferro, un gatto che ora è l'unica compagnia di una vita altrimenti desolata, ruota attorno a un fatto torbido riguardante il proprio figlio, da tempo rinchiuso in una casa di cura per il suo comportamento violento. Da allora, nonostante i soprusi subiti, Ruggine è il demonio, la strega da cui guardarsi, messa al bando dalla comunità per la sua condotta illecita e punita per il suo atteggiamento schivo e fatalmente remissivo. Nonostante l'innocenza e la rassegnata accettazione di un destino avverso, la condanna sarà senza appello e ad emergere sarà unicamente la grande solitudine della donna fino allo straziante, paradossale epilogo nel rovesciamento di ogni senso di pietà e di giustizia.

Come sempre partiamo dalla copertina: un gatto grigio, colore del ferro, su uno sfondo completamente bianco. Perfetto per questo racconto, e ora capirete perché. La protagonista, Gina, è conosciuta nel suo paese con il nome di "Ruggine" proprio a causa del suo gatto grigio che lei ha chiamato Ferro. È Gina stessa a spiegarci il perché di questo suo soprannome:

"So' attaccata a lui come la ruggine al ferro"

La storia è ambientata a Montici, un paesino toscano, dove Gina vive in compagnia dei soli dolori che la tormentano e la costringono a camminare sempre più gobba, e di Ferro, un gatto agile e pieno di vita, che con le sue scorribande notturne sembra rinfacciarle l'ardore giovanile che Gina ha perso da anni. Montici è un paese molto piccolo in cui tutti gli abitanti, per la maggior parte anziani, vivono di pregiudizi e di ignoranza, ciechi ai problemi che si nascondono dietro le mura delle piccole case. Eppure, stando sempre appostati dietro le tende, ognuno conosce i segreti dell'altro sfruttandoli unicamente per nuocere ai più deboli. I compaesani di Gina hanno eretto dei muri attorno a lei, e questo si percepisce nelle porte sempre chiuse, nelle tende che si spostano al suo passaggio in strada, nei saluti negati e negli sguardi abbassati. Ma si tratta solo di una finta indifferenza. In realtà tutti notano ogni minimo movimento dell'anziana donna, in attesa di poterla finalmente tacciare di follia e cacciarla dal paese. L'unico che le presta attenzione è il parroco George (originario della Jamaica e per questo trattato come un'estraneo al pari di Gina), che le offre una piccola somma di denaro in cambio delle pulizie in chiesa. Una ragazza di nome Tamara, figlia del droghiere, si dimostra premurosa nei suoi confronti, ma Gina sa che anche lei vorrebbe non vederla più aggirarsi per le strade di Montici. La scrittrice ci porta al di là di ciò che vedono gli abitanti del paese, nell'animo tormentato e desideroso di attenzioni e umanità dell'anziana donna. Quella di Gina è una storia dolorosa, fatta di sacrifici e di silenzi: sposata ad un uomo onesto e solido, "il Neri", ma privo di parole nei confronti del mondo, che le ha dato un figlio, Loriano, del quale Gina sarebbe stata più felice se non fosse mai nato. Loriano si rivela sin da ragazzino inconcludente e strano, una stranezza che si trasformerà in un'insana ossessione per la madre in seguito alla morte del padre. "Ruggine" trascorre la sua vita solitaria cercando di dimenticare quegli orribili ricordi che tornano a farle visita:

Il suo passato era un campo minato dove certi ricordi erano pronti a colpirla se avesse osato anche solo sfiorarli e, come per salvaguardare la sua incolumità, erano andati a sedimentarsi nel fondo della sua anima dove sembravano destinati a restare, senza più salire a galla.

Ciò che Gina cerca è un contatto umano, fosse anche solo uno sguardo, un sorriso, che la faccia sentire di nuovo viva. Ma ciò che incontra sarà fino alla fine diffidenza e derisione da parte di persone che conoscono il suo segreto, le stesse che erano lì, dietro quelle loro tende, mentre la vergogna la consumava, eppure nessuno mai è accorso in suo aiuto. "Ruggine", nonostante l'età avanzata e i suoi acciacchi, resisterà fino alla fine alle insidie del "Sestini", l'affittuario che fa di tutto pur di cacciarla di casa, fino a coinvolgere tutti gli abitanti del paese in questo complotto. Ruggine è la storia sofferta di una donna che desidera essere accettata da una società che l'ha sempre esclusa, e custodisce in silenzio dei ricordi che nessuno dovrebbe sopportare da solo. Quella che ci presenta la Pignatelli è una storia amara, con un finale insolito per chi è abituato a un happy ending. Gina cerca una redenzione per qualcosa che non ha mai commesso, eppure la sua innocenza non la salverà da quanti non desiderano più avere a che fare con una "strega" come lei. Nella nostra società non c'è tempo per l'accettazione, e quelli che sono d'intralcio ai guadagni e agli opportunismi vanno eliminati, come dice Gina stessa:

La vita s'impone col sangue e con la lotta e richiede un periodico tributo di sconfitti per far posto ai nuovi nati e ai più potenti.

Il linguaggio usato dall'autrice è schietto, e ci racconta questa storia senza farci illusioni. Mi è piaciuta molto l'introspezione del personaggio lungo tutto il libro. Un personaggio che ci mostra i propri ricordi più intimi e rivela un animo semplice e remissivo, e che per questo è stato allontanato da tutti. La storia di Ruggine mi ha fatto riflettere su quanto le persone abbiano paura della sofferenza altrui, quasi si tratti di una malattia contagiosa, e su come invece di capire e di conoscere le situazioni a volte sia più facile giudicare e chiudere gli occhi. Sicuramente mi sento di consigliare il libro a chi ama le storie ispirate alla realtà che viviamo e all'indifferenza della società. È uno studio realistico dell'animo umano, del bisogno di accettazione e della differenza che può fare un piccolo gesto, che a noi non costa niente, per una persona sola.

Spero che il libro vi abbia incuriositi :) Vi confesso che durante la lettura mi sono emozionata più di una volta, e mi sono trovata a fare il tifo per Gina manco fosse mia nonna! La trama mi aveva incuriosita molto e devo dire che il libro mi è piaciuto, anche se non mi aspettavo un finale così.

Bene miei cari, per oggi è tutto. Vi saluto e vi aspetto domani con un nuovo post ;)

Stay imbranation

The imbranation girl