RUN AFTER TO, Maurizio Cucchiarini

Creato il 11 febbraio 2014 da The New Noise @TheNewNoiseIt

Quando iniziai a collezionare vinili, ero solito passare i pomeriggi liberi dagli impegni lavorativi alla continua ricerca di materiale semisconosciuto. Tra i tanti dischi che acquistai, vi fu anche l’omonimo ep dei Run After To. Attratto dall’immagine di copertina, chiesi al laconico negoziante di potere ascoltare il vinile e fui sorpreso di trovarmi di fronte a quello che ancora oggi considero un classico della scena italiana. La recente ristampa in formato cd, merito di Shadow Kingdom Records, diventa l’occasione per intervistare Maurizio Cucchiarini…

Ciao Maurizio! Ammetto che per me è un onore avere la possibilità di intervistarti. Quando dieci anni fa acquistai il vostro ep, mai avrei creduto che un giorno avrei avuto l’opportunità di stringerne fra le mani una versione cd e scambiare alcune battute con te. Presenta quindi per favore i Run After To a coloro non fossero a conoscenza della vostra proposta musicale.

Maurizio Cucchiarini: Ti anticipo che – dopo quasi trent’anni – vedere stampato il nostro lavoro su formato cd ci rende orgogliosi di quello che abbiamo fatto. La nostra proposta nasce in un periodo di grande fermento musicale nella città di Pesaro. Siamo nati dopo aver ascoltato e consumato i vinili dei Black Sabbath, con l’amicizia di Paul Chain e la voglia di fare qualcosa che sentivamo dentro, alla ricerca di quelle risposte che ognuno di noi vuole avere sulla vita e i suoi misteri.

Per quale motivo sceglieste il nome Run After To?

Il nostro suonare era un continuo rincorrere un qualcosa che potesse dare senso a questa vita… da qui il nostro nome, che, anche se grammaticalmente errato, è sicuramente più leggibile e di suono più gradevole.

Quali ricordi hai del tempo trascorso in sala prove e in studio a registrare?

I ricordi delle registrazioni mi portano alla prima band, con GB Santoli a basso e voce, Alex Di Andrea alla batteria e me alla chitarra… Questo primo demo fu fatto in sala prove con un quattro piste a cassetta, con effetti per gli “intro” presi da qualsiasi fonte. Fu un primo tentativo di far ascoltare la nostra musica… e guarda caso Paul Chain ascoltò i pezzi e fu veramente contento di produrre l’ep con Marco Melzi e con la nuova formazione, che vedeva, dopo varie vicissitudini, me a voce e chitarra, Nicola Pucci al basso e Fabio Marra alla batteria. I ricordi con loro sono fantastici e sempre pieni di gran bella energia… C’era veramente una bella sintonia con tutti e tre…

Si dice che “Exorcism” sia introdotta da un vero e proprio esorcismo. Puoi svelare i retroscena?

La registrazione dell’intro di “Exorcism” mi rimane ignota e i ricordi sono molto vaghi, ma riascoltandola fa ancora il suo bell’effetto.

Esistono altri brani incisi a nome Run After To oltre a quelli inclusi nell’antologia Run After To /Gjinn And Djinn?

Esistono altri brani dei Run After To, ma fanno parte di altri periodi successivi all’uscita dell’ep. Di qui si può anche svelare il mistero su una registrazione successiva all’ep… C’è una registrazione di una decina di pezzi che dovevano essere pubblicati come uscita di un lp della band… Le sonorità e la nuova strada intrapresa non furono ben accolte, così il lavoro non fu mai reso pubblico…

I tre anni che separano la distribuzione del demo e la pubblicazione dell’ep videro una decisa sterzata verso sonorità doom dalle atmosfere malinconiche, suffragate dall’utilizzo dei sintetizzatori. Che cosa avvenne nel frattempo?

Quello che cambiò sicuramente le sonorità dei Run After To fu l’ingresso di Nicola Pucci e Fabio Marra nella formazione… Mi avvicinarono all’ascolto di gruppi come Rush, Marillion, Genesis e così via. Sicuramente incise anche il fatto che Nicola Pucci suonasse il pianoforte e le tastiere.

Avete suonato spesso dal vivo? In quali occasioni? Vi è mai capitato di aprire per qualche gruppo di punta della scena italiana?

Le nostre performance live non furono tantissime, uno dei miei ricordi è un concerto a Fano coi The Gang.

L’ep fu pubblicato da Minotauro. Nonostante si trattasse di un’etichetta molto attiva e probabilmente la maggiore in Italia in ambito hard and heavy, il vostro lavoro pare essere relativamente sconosciuto anche fra i sostenitori della musica del destino. Come ti spieghi questo fenomeno? Hai idea di quante copie ne furono stampate e di quale fu l’accoglienza da parte della critica specializzata?

La distribuzione e la pubblicità dell’ep non ci furono molto chiare, ma forse tutto questo ha aumentato il mistero sulla band e sulle sue sorti, e ad oggi ringraziamo Melzi e Paul Chain di aver creduto nel nostro lavoro.

Erano alcuni anni che giravano voci riguardanti la ristampa del vostro materiale su Shadow Kingdom Records. In che modo siete entrati in contatto con l’etichetta americana e per quale motivo avete impiegato così tanto tempo a pubblicare il cd? Avete intenzione di realizzarne anche una versione in vinile?

Il contatto principale per la pubblicazione del cd da parte della Shadow Kingdom Records è stato un amico sconosciuto di nome Salvatore Falluca, che da un giorno all’altro mi ha dato notizia che una casa discografica americana voleva pubblicare i nostri lavori… All’inizio sembrava uno scherzo, ma poi tutto è stato possibile grazie a Salvatore. Per i tempi purtroppo la fortuna non ha mai accompagnato la band, ma sicuramente ci ha fatto realizzare questo bel lavoro.

I Run After To provenivano da Pesaro, per cui suppongo abbiate avuto dei contatti con Paolo Catena già prima della distribuzione di Gjinn And Djinn, anche perché la sua versione di “Occultism” è inclusa in Detaching From Satan, la cui pubblicazione è avvenuta appunto prima della distribuzione di Gjinn And Djinn. Racconta per favore ai lettori di The New Noise qualcosa sulla scena rock e heavy metal della vostra città durante gli anni Ottanta.

La scena musicale pesarese era fantastica in quel periodo, piena di fermenti musicali, di gruppi che nascevano e si scioglievano, ma comunque sempre in evoluzione… c’erano band come i Death SS, poi Paul Chain, Boohoos, Revenge e tanti altri che avevano voglia di proporre i loro lavori…

Quando acquistai l’ep fui molto attratto dalla grafica di copertina. Perché la sceglieste e in quale modo credi possa rappresentare il vostro universo sonoro? Puoi dirci qualcosa anche sulle foto del retro copertina dell’ep e sul significato dei disegni presenti nell’inserto con i testi?

La grafica della copertina dell’ep è parte di un’incisione presa da uno dei tanti libri della nostra collezione… erano pieni di immagini e questa prospettiva, questo guardare dall’alto ci affascinava e ci piacque tantissimo, tanto che divenne copertina del nostro ep. Le foto furono scattate dal nostro amico Paolo Coppa o Paul Dark… musicista di Pesaro e amante della fotografia e del dark come noi… un amico che in quel periodo suonava e aveva la passione per le immagini…

Anni fa entrai in possesso di una copia di Gjinn And Djinn e la prima cosa che mi chiesi fu dove scattaste l’immagine di copertina. Quante copie ne distribuiste e quali furono i riscontri ottenuti?

A riguardo del demo devo dire che anche per quella foto ci mise lo zampino Paul Dark e per essere sincero non è stato facile reperirne una buona copia per la registrazione con la Shadow Kingdom Records. La distribuzione e i riscontri ottenuti furono di stimolo per il proseguire della band.

Prima di fondare i Run After To avevate avuto altre esperienze musicali?

Prima di fondare i Run After To personalmente non avevo avuto esperienze musicali di questo tipo, mentre gli altri avevano avuto contatti anche con Paul Chain, con altri gruppi come Heaven’s Keys di Fabio Marra. I miei ricordi mi dicono che questa band di Fabio aveva anche inciso qualcosa, ma personalmente non era un genere musicale che seguivo con passione e non ho molte risposte in merito.

Sono passati venticinque anni dalla pubblicazione dell’ep. Suoni ancora e sei in contatto con Nicola Pucci e Fabio Marra?

I contatti con Fabio e Nicola sono rimasti a livello di amicizia, ma musicalmente abbiamo intrapreso strade differenti… Io e Nicola a oggi suoniamo con band diverse e diverse sono state le nostre esperienze musicali. Il fatto che Fabio si sia spostato da Pesaro non mi dà modo di avere notizie precise sulla sua attività musicale.

Ti ringrazio per il tempo dedicato a rispondere alle mie domande, augurandoti il meglio per il futuro. A te le parole conclusive…

Per concludere vorrei ringraziare la Shadow Kingdom Records con tutto il suo staff, Salvatore Falluca come promotore e intrepido condottiero di questa riuscita e tutte quelle persone che stavano aspettando questa pubblicazione (per noi una sorpresa).

Grazie di tutto. A presto.

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