Running in the rain (Greenrace, Milano)

Creato il 18 ottobre 2010 da Fathersnake

Death to false metal.

Sveglia father..SVEGLIA...sono le 5.30, piove e devi andare a Milano.
La corsa, ricordi?
Al Parco delle cave...quei 10 chilometri nel verde, ma in mezzo alla città.
Ah..la poesia di un risveglio all'alba. Quando ci si alza presto, chissà perchè, sembra sempre che dalla sera prima siano passati solo alcuni minuti. Realizzo chi sono solo dopo alcuni istanti, in cui mi guardo intorno e nella penombra scorgo un sacco di oggetti che riconosco come miei. Ok, di riflesso capisco chi sono.
La borsa è pronta dalla sera prima, tutto tempo risparmiato. Vado in bagno a lavarmi dove perdo un pò di tempo in quanto non riesco a trovarmi la faccia, ma mi riprendo in fretta. Colazione. Alcuni minuti su internet e poi si sale sulla father-mobile. Il clan è in formazione largamente rimaneggiata: mia madre ed io.
Piove come previsto. Autostrada grigia sopra e sotto. Perchè alzarsi così presto quando la partenza è alle 11?
Perchè la distribuzione dei pettorali è fino alle 9. Così c'è scritto. Lo prendo per buono, anche se di sicuro non avrebbero negato il ritiro successivo a quell'ora. ma voglio andare sul sicuro, non si sa mai.
Così arriviamo a Milano (quartiere Baggio) con un sacco di tempo da riempire.
Giretto per gli stand della manifestazione, ancora semideserti. Cappuccino e cornetto (bigusto) in un bar. Girettino bis per gli stand, ora un pò più animati. Sosta dentro l'auto, ove decido come abbigliarmi. Alle 10. 30 via, usciamo. La pioggia non ha frenato gli entusiami dei runners, che scopro numerosi. Nello stesso momento arriva l'on Formigoni in tenuta da podista con un manipolo di persone intorno.
La pioggerellina  non mi dà fastidio, anzi: una volta che il corpo si riscalda regala una piacevole frescura. Basta non fermarsi troppo però, perchè inizia il festival della pelle d'oca. Arriva pure l'onorevole Lupi. Mi passa accanto. Ne approfitto per farmi fare una foto con lui dalla mamma, alla quale avevo spiegato solo pochi minuti fa a che serve una macchina fotografica e sopratutto cosa e dove premere per ottenere delle foto. Vedo che ci inquadra e preme ovunque. L'onorevole manifesta segni di impazienza. I sorrisi diventano un pò forzati. Poi finalmente, dopo aver inquadrato tutto l'inquadrabile e premuto tutto il premibile, bene o male una foto esce. Ci salutiamo. Auguri per le reciproche gare ed ognuno per la sua strada ora, sopratutto politica.
Un saluto all'inossidabile Capasso, che noto già in attività alacre (ed al quale devo la cortesia delle foto fattemi) e mi ritrovo sotto lo striscione pronto a partire, con "Mamma mia" degli ABBA sparata a palla. Chi mi vedo a fianco? Lucky! Con un autoparlante a pochi metri facciamo fatica a sentirci.E' lì a fare un pò di fondo lento. Curioso, faccio fatica ad associare la parola lento a lui.
Dopo il VIA! mi ritrovo incredibilmente fermo. Lavori in corso? Semaforo? No, ingorgo podistico causa gli stretti sentieri del parco. Diventa necessario uno slalom furioso, anche per schivare le pozzanghere ( il percorso, misto, era in gran parte su terra battuta). Dopo due chilometri il traffico podistico è più regolare e la velocità si stabilizza. Le sensazioni sono buone, le gambe girano piuttosto fluide. Il verde intorno rende più bello il correre. Curioso pensare che, in fondo, si sta correndo in città.
Arrivo all'87 posto su 438, 30esimo di categoria su 128. Real time 44.43
C'è ancora tempo per una foto con Lucky e poi si torna, zuppi di pioggia e moderatamente soddisfatti, a casa.

Arrivo


Con Big Lucky


Idee politiche diverse, ma la corsa unisce.


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