Come se un cuore solo non avesse battiti a sufficienza.
Come se non potesse continuare il suo costante battito solitario.
L' ansia del vuoto, la difficoltà del fermarsi un attimo a prendere fiato, con calma. Senza mai rendersi conto della sostanziale solitudine di ogni essere umano. Del doversi sempre e comunque bastare a se stessi, per non soffrire troppo, perchè è così che si guarda davvero la vita per com'è.
Non capisco la corsa a fidanzarsi, l'innamoramento cieco dell' amore (e non sempre della persona oggetto di) la fatica di passare un po' di tempo soli con se stessi. Il silenzio fa un sacco di rumore, quando si è soli. I pensieri si affollano e la malinconia aumenta.
Ed è lì che si fanno davvero i conti. Che viene fuori chi sei, da dove vieni. E fa paura, quando non ci si è abituati. E' lì che ti devi guardare dentro e dare una valutazione, quanto piu' attendibile possibile, senza esagerazioni, soprattutto con le critiche. Soprattutto con le lodi.
E' uno dei modi per restare fedeli a se stessi. Quanto più possibile.
Si chiama pura e semplice Realtà.
Cio' per cui ti alzi, lavori, vai in giro a vedere delle cose, fai sport, leggi dei libri, hai una famiglia e degli amici che ami, hai degli obiettivi, fai fatica. Fai dei sacrifici, sei felice, a volte. Hai dei sogni, anche. A volte è molto dura. A volte le cose sono fluide e tutto sembra essere al posto giusto.
E ogni giorno è così.
Ed è semplicemente meraviglioso che sia così.
Puoi scegliere, quando qualcosa non è più al posto giusto, di spostarlo un attimo.
Di vedere l'orizzonte da un'altra finestra. Per quanto piccola, scomoda o lontana.
Ma puoi, molto più spesso di quanto tu non creda.
E' così che vanno avanti le cose.
Senza quasi che tu te ne accorga.