Rural Sicily: Caltanissetta [tra feudi e circoli ricreativi]

Creato il 21 novembre 2014 da Infoturismiamoci @Infoturismiamo

4 novembre. Lasci Bari con una pioggia torrenziale, ti ritrovi a Catania con la felpa nello zaino e gli occhiali da sole. Dura il tempo di pensare “Sicilia grazie di esistere”, di sentire “qui è ancora estate”, di dire “le previsioni non azzeccano mai”, poi la punizione per aver insultato Meteo.it: pioggia e ciclone. Portare la pioggia in una terra in cui non piove da mesi è un dono, sappiatelo. Sul portare un ciclone mi astengo. Ok, piove. Non hai le lunghe passeggiate? Hai le lunghe mangiate. Non hai il cazzeggio nella piazza centrale? Hai il dolcissimo cazzeggio con i residenti a 4 zampe degli agriturismi in cui dormi. Non puoi fare millemila scatti? Puoi goderti qualche chiacchierata in più. Se tutto questo sa ancora di poco, rimedio subito con una serie di motivi più che validi per prendere un auto e andare alla scoperta dell’entroterra di Caltanissetta e della rural life.

PRANZARE/CENARE IN AGRITURISMO

Ovvero, dalla terra al piatto. Sentire il sapore di un vero pomodoro non è affatto una cosa da sottovalutare. Lo capisci quando pranzi con un’amica che abita a Milano, la stessa  che decide di imbucare nel bagaglio a mano mezzo kg di pachini e un numero di manciate non ben identificato di mandorle.

Quando un siciliano ti dirà “per cena solo una zuppa e due legumi”, non credergli, MAI. Al tuo tavolo arriveranno antipasti da ultima cena, 2 assaggi di primo (perché uno sa sempre di poco), svariati secondi con svariate verdure, e poi frutta, dolce, caffè e ammazza caffè. Cene da girone dell’inferno, ma questo è uno dei validi, validissimi motivi per amare il sud. Fatto sta che in una delle mie cene siciliane, nel delirio di formaggi freschissimi, verdure deliranti, sottoli e agnello, ho scoperto loro, i carciofi alla brace. Buongiorno Roberta, benvenuta nel mondo della tua nuova droga. Cena sublime all’Agriturismo Casa Canolotto.

DORMIRE IN AGRITURISMO

Aggiungo, in Sicilia. In un agriturismo nel 70% dei casi farai colazione con torte fatte in casa, biscotti della nonna, succhi freschi di ogni genere e sorta. Un agriturismo siciliano a tutto questo aggiunge la goduria allo stato puro: brioche con crema artigianale al pistacchio. Dormire in agriturismo significa svegliarsi con il gallo, andare a cavallo, correre per seminare delle oche super incazzate che ti inseguono, innamorarsi di 2 cuccioli di alano e scoprire che i rospi non si trasformano in principi. Natura e animali, godiamoceli. Nuovo di zecca l’Agriturismo Alpa, tra il verde e le colline di Mazzarino.

IL PAESE È SEMPRE IL PAESE

Circolo ricreativo, grazie di esistere. Sono entrata, mi sono presentata, ho chiesto cosa guardavano in tv e da quel momento è scattato il delirio. Di amore. Il culmine è stato raggiunto con la frase “sei pugliese? aaaaahhh sei una di noi”. Per il resto c’era chi voleva che fotografassi il tenerello in prima fila con la coppola intonata alle scarpe, chi mi parlava in un dialetto così stretto da farmi dire “se rispondo a minchia in dialetto barese secondo te arriviamo a una conclusione?”, chi continuava ad essere più interessato alla Vita in Diretta che alla sottoscritta, chi mi consigliava cosa assaggiare all’Ariston Cafè. Il Circolo Ricreativo è una sorta di zona franca, quell’Italia che non c’è più e che se hai la fortuna di incontrare ti devi godere anche solo per 3 minuti.

CANNOLO E CASSATELLA A MAZZARINO

Cannolo, cassatella, dolci alle mandorle e moscato all‘Ariston Cafè. Non aggiungo altro, le parole quando si parla di cannoli e cassatelle sono sempre riduttive.

VISITARE LA MINIERA GRANDE E PARLARE CON FILIPPO

Non avevo mai visitato una miniera o parlato con un ex minatore. Miniera Trabia Tallarita, tra Sommatino e Riesi, chiusa nel 1977; siamo lontani dagli aranceti, qui è tutta pietra. Fa uno strano effetto sentire i racconti delle esplosioni, degli incendi, dei morti, degli occhi che prima si devono abituare al buio e poi alla luce, del caldo soffocante, dei morti che secondo la chiesa non meritavano la sepoltura perché consapevoli di quello cui andavano incontro, di uomini sfruttati, di chi scende senza la certezza di risalire. Il sito ospita il Museo delle Solfare, un bel museo davvero. Quindi se potete fateci un salto, ad accompagnarvi Filippo, un pezzo di storia.

Museo delle Solfare

Filippo Geraci, ex minatore

PRANZARE IN UN FEUDO

Cantine, botti, bottiglie, uva, distese di ulivi e rosmarino. E poi pranzare in un feudo, con vista colline e vitigni, degustando prodotti del territorio e vini da 3 calici Gambero Rosso. Qualcuno direbbe “cosa vuoi di più dalla vita?”, niente per essere precisi. Ad accogliervi Laura, preparatissima e giovanissima Hospitality Manager del Feudo Principi di Butera. Per la cronaca, il “Deliella” è un signor vino. Applausi. Sul sito le info per organizzare la vostra visita.

ASSAGGIARE LA CUDDRIREDDRI

Centro di Delia, paesino di quasi 5mila abitanti che più rurale non si può. Sosta obbligatoria alla Pasticceria Il Cremino per assaggiare questo tipico dolce (presidio Slow Food) a forma di corona a base di farina di grano duro, uova, vino rosso, scorze di arancia e cannella.

FLESCIARSI CON I COLORI

A metà tra un acquerello e un filtro da app. In realtà queste foto sono assolutamente no filter, no photoshop, no bacchetta magica. Madre Natura vince sempre.

Castello di Mazzarino

Castello di Delia


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :