Basti pensare che in Siberia è vietata la propaganda omosessuale, con tanto di disposizione legislativa. Il motivo? Non mettere in imbarazzo i genitori che si ritroverebbero obbligati a spiegare ai minori dei concetti che potrebbero urtare la loro sensibilità. Ritornando alle vicende di Ivan Kharkenko, c’è da dire che il ragazzo ha lasciato la comunità dopo 12 giorni, grazie alla segnalazione di sua madre e di sua nonna. Il padre però non ha accettato l’omosessualità di suo figlio, tanto è vero che, secondo i legali di Kharkenko, avrebbe effettuato una specie di rito per “allontanare” quello che considera tuttora “il demone dell’omosessualità”.
Frasi come “Avrei preferito vederti invalido o in prigione, piuttosto che in questo stato” ci dimostrano come l’omofobia esista ancora nel 2012. Speriamo che vicende brutte come queste non si verifichino mai più.