L’emittente privata russa NTV ritorna ad occuparsi delle manifestazioni di piazza anti-Putin che hanno caratterizzato la campagna elettorale per le elezioni presidenziali 2012. E lo fa con un servizio esplosivo, “Anatomia di una protesta 2″, che accusa l’opposizione russa di agire solo grazie a finanziamenti dall’estero. Le immagini, mandate in onda giovedì e registrate (sembra) con una telecamera nascosta, mostrerebbero l’incontro tra Sergej Udaltsov, uno dei leader della protesta, con un importante politico georgiano, Givi Targamadze, presidente della commissione parlamentare per la difesa e la sicurezza del suo paese, e descritto soprattutto come “esperto organizzatore delle manifestazioni di massa che furono alla base delle rivoluzioni colorate del passato decennio”. Immediate le proteste delle forze anti-Putin, che parlano di accuse volte solo a delegittimare un avversario scomodo. Ma non è la prima volta che NTV, emittente privata ma con azioni detenute dalla Gazprom, mostra le manifestazioni di piazza dello scorso inverno sotto una luce diversa. A marzo la prima parte del servizio aveva posto l’accento sulla presunta scarsa spontaneità dei contestatori: le immagini allora hanno mostrarono diverse persone, molte di etnia centroasiatica, che affermavano di aver ricevuto compensi (il più delle volte generi alimentari, ma anche piccole somme di denaro) in cambio della loro partecipazione ai cortei dell’opposizione.
A gennaio invece il quotidiano on line Lifenews.ru aveva pubblicato le e-mail inviate da un alto diplomatico statunitense al direttore della Ong Golos, che faceva parte del gruppo degli osservatori indipendenti chiamati a vigilare sulle elezioni parlamentari e da cui partirono le prime denunce di brogli. Nelle e-mail (tutte datate tra il luglio e il novembre 2011) i due discutevano di questioni finanziarie, ovvero la richiesta della Ong di maggiori sovvenzioni e le contestazioni del Dipartimento di Stato Usa sulle spese rendicontate da Golos, ma anche di non ben precisate azioni da tenere in occasione delle imminenti consultazioni politiche russe.
Subito dopo la messa in onda del servizio, il Procuratore Generale di Russia Jurij Chaika ha ordinato un’indagine sui fatti mostrati nel servizio, e di prendere le necessarie misure giudiziarie qualora emergessero violazioni di legge.