Sulla scia della petizione elvetica (Ultimissima 2/9/11), la proposta principale consiste nel depennamento dell’interruzione volontaria di gravidanza dalle voci dei servizi pubblici generali, facendola dunque diventare a pagamento.
Nella bozza discussa dalla Duma è inoltre prevista l’introduzione di un autorizzazione da parte del coniuge o dei genitori nel caso di minori; troppo spesso ignorati in quello che poi diventa un dramma familiare. I deputati hanno altresì discusso la proposta d’introduzione di un periodo di riflessione obbligatorio, tra la richiesta d’aborto e l’operazione, durante il quale la donna sarà informata delle conseguenze e delle alternative possibili oltre a poter contare su un supporto psicologico.
L’iniziativa, come facilmente prevedibile, non è stata presa bene dagli abortisti che definiscono deprecabile l’intera bozza. La notizia è stata pubblicata dal The Moscow News e successiamente tradotta da RussiaOggi.
Nicola Z.