di Giovanni Bensi
Adesso Šuvalov ha voluto fornire dei chiarimenti. Egli suppone che le nuove realtà politiche costringano il partito a cambiare, fra l’altro a rinunciare alla definizione di “partito del potere”. “Credo che ‘partito del potere’ sia un posizionamento pericoloso, e noi dobbiamo rinunciarvi”, – ha detto Šuvalov. A suo modo di vedere, oggi sarebbe giusto parlare di “Russia Unita” semplicemente come di un „partito di governo” che „ha la maggioranza in parlamento”. Secondo il ragionamento di Šuvalov, benché la maggioranza permetta agli edinorossy di far passare alla Duma delle decisioni, anche nel caso che non le appoggino le altre tre frazioni, il partito oggi non interessato a raggiungere risultati in questo modo. “Noi siamo interessati a che le decisioni siano prese in alleanza con gli altri partiti, e non solo con i voti di Russia Unita”, – ha dichiarato.
Secondo le parole di Šuvalov, si tratta di una situazione nuova, creatasi solo nella nuova Duma eletta sulla base dei voti ottenuti alle elezioni parlamentari di dicembre. Questa situazione spinge anche lo stesso partito al rinnovamento; e già è in corso una discussione interna, soprattutto nei club di partito, sul tema: ”che cosa deve essere Russia Unita, un partito di ideologia, o a suo modo un partito popolare che si appoggia su ampi strati della popolazione” – ha rilevato il dirigente.
Come ha riferito Šuvalov, vengono espressi diversi punti di vista: i sostenitori del consolidamento nel partito dell’ideologia conservatrice argomentano che “una rinnovata ‘Russia Unita’ deve formarsi sulla base dei ‘veterani’ del partito, il Centro per una politica social-conservatrice ed il club 4 novembre; ve ne sono anche altri: coloro che tendono all’idea di un ampio partito popolare”.