Russia, l’Istituto statistico Levada sotto attacco: ora rischia la chiusura

Creato il 20 maggio 2013 da Alessandroronga @alexronga

La controversa legge che dal novembre scorso bolla come “agenti stranieri” tutte le Ong operanti in Russia rischia di fare una vittima illustre: il Centro Levada. Il prestigioso istituto di analisi statistica e sociologica (simile al Censis, all’Eurispes o a Nomisma, per intenderci) e attento osservatore dei mutamenti della società russa, divenuta nel corso degli anni sempre piú oggetto di rapporti-studio (non tutti favorevoli al Cremlino) deve la sua autorevolezza, unanimemente riconosciuta anche all’estero, proprio alla sua indipendenza di giudizio, che ora rischia di metterne in discussione le future attività: con un comunicato pubblicato oggi sul suo sito, il Centro Levada ha annunciato di aver ricevuto un invito a registrarsi come “agente straniero”, in quanto le analisi svolte sarebbero in grado di “influenzare l’opinione pubblica” e per questo conferirebbero un valore politico alle iniziative di ricerca dell’Istituto. Che per svolgere le sue attività dovrà ora necessariamente iscriversi nell’apposito registro come “agente straniero”, epiteto duramente contestato dagli oppositori della norma, che lo ritengono utile solo a gettar discredito su chi svolge attività non gradite al Cremlino. Era dunque fondata la notizia anticipata due settimane fa dal quotidiano Izvestija, che allora però non trovò conferme ufficiali.

Secca la replica del direttore del Centro Levada Lev Gudkov, che ha sottolineato come i progetti di studio, siano essi commissionati dall’esterno che ideati intra moenia, non hanno niente a che vedere con “attivitá politiche”. Gudkov teme adesso per l’indipendenza stessa del Levada: “Ritenere politiche le nostre attività ci pone dinanzi al rischio di sanzioni amministrative, e contemporaneamente va a ledere la nostra autorevolezza, con conseguente danno economico per il nostro business”. La legge infatti, oltre a prevedere perfino la liquidazione della struttura, va a colpire con sanzioni pecuniarie anche chi commissiona progetti ritenuti troppo “politici”.

La reazione più appropriata, secondo Gudkov, è ora quella di sfidare le accuse in tribunale per contestare una legge anticostituzionale.

Lo scorso marzo, in occasione del primo anniversario del ritorno di Putin al Cremlino, il Centro Levada aveva pubblicato un sondaggio secondo cui il gradimento del presidente russo era in costante calo da otto mesi, durante i quali aveva perso otto punti percentuali.