Russia: restare competitivi nel mercato energetico europeo

Creato il 20 agosto 2012 da Conflittiestrategie

[traduzione di Piergiorgio Rosso da:Russia: Staying Competitive in Europe's Energy Market | Stratfor]

Sommario

In un comunicato congiunto del 3 luglio u.s, la russa Gazprom Export e la tedesca EOn annunciano di aver raggiunto un accordo sul prezzo della fornitura di gas naturale russo entro un nuovo contratto a lungo termine. L’accordo avviene mentre la Russia sta riesaminando le sue relazioni energetiche con l’Europa ed i suoi piani per il futuro. Con il nuovo contratto, la Russia concede molto alla Germania, mentre era restia a farlo finora, per assicurarsi a lungo termine il suo maggior mercato in Europa. L’accordo garantisce le esportazioni russe di gas naturale e lega Berlino e Mosca entro relazioni politiche più strette.

Analisi

Le forniture di gas russo rappresentano il 25% delle importazioni totali dell’Europa ed il 40% di quelle della UE. Nel 2011 la Russia ha esportato in Europa 150 miliardi di metri cubi (BCM) di gas naturale, generando l’80% dei ricavi del gigante russo Gazprom. La dipendenza europea dal gas russo ha permesso a Mosca di alzare il prezzo del suo gas da 300 USD per migliaia di metri cubi (mcm) a metà dello scorso decennio, fino a 450-550 USD per mcm degli anni recenti. L’importanza del gas russo per i suoi clienti europei ha anche offerto a Mosca una leva politica, come indicato nel passato dalla volontà di tagliare le forniture per ragioni politiche o di sicurezza. Sebbene la Russia sia stata per anni il partner principale nelle sue relazioni energetiche con l’Europa, Mosca è attualmente preoccupata che il suo gas diventi non competitivo rispetto a crescenti alternative, come il gas naturale liquefatto (GNL) di altri esportatori come il Qatar. La Russia desidera legare la maggior parte dei suoi clienti chiave con contratti a lungo termine che assicurino un certo livello di esportazioni ad un prezzo fissato. Ma per fare questo, Mosca ha dovuto retrocedere, con questi clienti, rispetto alla sua politica di prezzi e condizioni contrattuali aggressivi. Mosca ha già abbassato i suoi prezzi con l’italiana ENI e con la francese GDF, che hanno firmato contratti decennali all’inizio del 2012. I contratti sono rinegoziati ogni tre anni e prevedono sconti fra il 3 ed il 10%. Ma gli accordi con Francia ed Italia sono poca cosa in confronto a quello con la Germania, perché la Germania è il più grande cliente della Russia, avendo importato circa 30 BCM nel 2011. Inoltre Mosca considera Berlino un partner strategico primario nel continente. Fra tutte le relazioni in Europa, quelle con la Germania hanno ricevuto la massima attenzione da parte del Cremlino. Il desiderio di consolidare i legami con la Germania hanno indotto la Russia a completare il gasdotto Nord Stream (costato circa 17 miliardi di USD) nel 2011, unendo direttamente Russia e Germania attraverso il Mar Baltico. Già a marzo, la Russia aveva concesso alle tedesche EOn e RWE sconti di prezzo a breve, mentre Gazprom negoziava il contratto a lungo termine con EOn. Con l’accordo del 3 luglio, EOn riceverà un ulteriore sconto del 10% sul prezzo ridotto, entro un contratto di 15 anni alle capacità correnti. L’accordo adotta retroattivamente le condizioni di prezzo dell’ultimo trimestre del 2010, include l’opzione di rinegoziazione triennale e obbliga EOn a recedere dai contenziosi internazionali sui prezzi del gas in corso contro Gazprom. Questo significa che le due aziende possono ora procedere su altri progetti comuni, come la costruzione in Germania di nuove centrali elettriche a gas naturale. La principale richiesta della Germania nel nuovo contratto era dismettere l’indicizzazione di una percentuale del prezzo del gas al prezzo del petrolio – una pratica che ha creato prezzi alti e volatili – e la Russia ha accettato di aumentare la parte di prezzo indicizzata a materie prime meno volatili, dismettendo l’indicizzazione al petrolio per le sue forniture alla Germania. Questo rappresenta un compromesso per Mosca che ha indicizzato il prezzo del suo gas a quello del petrolio per 40 anni, anche se non è arrivata ad indicizzarlo al prezzo del mercato spot del mercato globale del gas.

Sarà interessante guardare alle reazioni degli altri consumatori europei di gas naturale. Gazprom sta attualmente negoziando con la polacca PGNiG. La Polonia paga uno dei prezzi più alti per il gas russo – circa 550 USD per migliaia di metro cubo, paragonato con il prezzo medio europeo di 450 USD. La Polonia non è uno dei principali clienti della Russia come la Germania ed importa solo circa 10 BCM all’anno. Tuttavia tale quantità corrisponde a circa il 70% del consumo di gas naturale della Polonia che, si prevede, aumenterà il suo consumo di gas naturale nel prossimo decennio, mentre si allontana dall’uso di carbone come base per la sua produzione di energia. La negoziazione fra PGNiG e Gazprom doveva terminare il 1.mo di luglio, ma sembra che sia stata estesa quando è apparso chiaro che la Germania stava ottenendo condizioni migliori rispetto agli altri clienti europei. La stampa polacca riporta che ora PGNig vuole uno sconto del 20% per il gas russo. La Russia potrebbe concedere un simile sconto ma a fronte di contropartite. Per Mosca, la principale contropartita è costituita da contratti a lungo termine con queste nazioni, che garantiscano a Gazprom una significativa presenza nei loro mercati per gli anni a venire e le consentano di mantenere la sua forte posizione nel mercato energetico europeo.


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