Vedremo se oltre alle Furie Rosse iberiche si parlerà anche di quelle russe in questo Europeo. I presupposti ci sono tutti: un allenatore olandese, un centrocampo di elevata qualità , un gioco rapido supportato da un'ottima condizione fisica; oggi non è mancata nemmeno la concretezza davanti alla porta.
Alla luce di quanto hanno fatto vedere Grecia e Polonia nella partita inaugurale di questi Europei che si è disputata a Varsavia, la Russia può considerarsi di gran lunga la favorita del girone.
Non hanno infatti destato una grande impressione i polacchi, passati in vantaggio con il solito Lewandowski, grazie ad un errore del portiere greco Chalkias. I padroni di casa si sono fatti raggiungere nella ripresa da una Grecia rimasta in 10 (espulso Papastathopoulos ex Genoa e Milan) a causa di un'uscita avventata di Szczesny.
Il giocatore dell'Arsenal è il protagonista assoluto del secondo tempo; dopo essere uscito malamente nell'azione che ha portato al gol di Salpingidis, ha atterrato in area di rigore lo stesso calciatore greco con conseguente espulsione. Il capitano degli ellenici Karagounis, tuttavia, si è lasciato ipnotizzare dal neoentrato Tyton, mancando l'occasione per portarsi in vantaggio.
Per il resto la partita ha riservato poche emozioni con ritmi lenti e squadre contratte. La Grecia, dal canto suo, ha mostrato la grinta che l'ha contraddistinta in questi anni, confermandosi ancora una volta molto solida in difesa (quarta miglior difesa nelle qualificazioni con 5 gol subiti). Per quanto riguarda la Polonia, ha lasciato qualche perplessità la decisione del tecnico Smuda di non convocare Boruc. Il rapporto tra il portierone viola e il ct 63enne si era incrinato lo scorso anno a causa di una discussione molto accesa avvenuta dopo un'amichevole.
Francesco Drago