RussiAmericana

Da Rossitudine @rossitudine
Nonostante non ci conosciamo affatto, sarò presente nel filmino delle ferie di una allegra e chiassosa famigliola russa. Le donne tutte in sovrappeso, i bambini spensierati e biondi, i giovanotti pieni di beltà fugace che se ne andrà al primo accenno di esuberanza alcolico-ematica. Quanti Russi in America… Ovunque qui… Dovrei farmi un viaggetto verso la vecchia cara Unione Sovietica per vedere se è un flusso a doppio senso di marcia. Beh, ci penso… Nel frattempo, è molto curioso, quanto queste due culture fino ad ora mosse da asprezze reciproche, siano diventate tanto necessarie l’una all’altra. Senza lo spauracchio del comunismo gli Americani con cosa avrebbero potuto alimentare le loro convinzioni. E anche senza il capitalismo e l’acredine verso il benessere del singolo, su cosa si sarebbero basate le battaglie per il socialismo ed il benessere comune? Vederli ora. Qui. Insieme. Mi fa pensare che la guerra fredda alla quale ho assistito negli anni 80, in piena età adolescenziale, sia stata un enorme bluff, alla faccia dei media e dei musicisti inglesi creduloni che ci scrivevano su canzoni di una certa rilevanza musicale. “Spero che anche i Russi amino i loro bambini…” Cantava un estatico Sting, avevo l’LP in vinile, chissà che fine ha fatto…Poi tutto un pululare di film e videoclip con scenografie postatomiche e storie di ecatombi nucleari. Dilagava la certezza che un giorno o l’altro qualcuno, o di qui o di là, avrebbe schiacciato quel bottone rosso, per sganciare la Bomba-di-fine-di-Mondo…Invece, eccoli qui, con le videocamere che inevitabilmente riprendono la mia abbronzatura pezzata… Ci si accorge che Grande Madre Russia non ha un mare molto godibile, sono arrivati sulla immensa spiaggia di South Beach e quasi non si sono spogliati per la fretta di tuffarsi in onde a 86 gradi Fahrenheit… Si noti anche che non usano asciugamani o teli mare, ma coperte di pile. Beh, il Mar Baltico deve essere davvero diverso! Non so come, oltre all’essere più fresco, ma diverso di sicuro.Comunque una delle cose più sorprendenti degli Stati Uniti d’America, e soprattutto della Florida, è che qui l’aggettivo “diverso” quasi non esiste. Sarà perchè qui non c’è un concetto che definisce la normalità, sarà che qui non si tollera ma semplicemente non si notano neppure le differenze, sarà che qui ognuno vuole la libertà di sentirsi diverso a chiunque altro, e questa diversità, quando c’è, si tiene a mostrarla.Se ci ripenso… gli americani che finanziavano i traffici d’armi in Medio Oriente per arginare l’avanzata di falci e martelli nella cara, vecchia, decrepita Europa, stamattina sono a lavoro per loro. Si danno un gran daffare per far stare bene quei capitalisti Russi, che riescono a farsi le vacanze a Miami, che bevono rum invece di vodka e fumano sigari cubani arrotolati da quelle stesse mani che fino a trent’anni fa, speravano nelle rosse primavere dell’avvenire. Insospettabili neo-imprenditori hanno finalmente ammesso che: prima si pensa a sè stessi, poi al proprio bene, poi ad arricchirsi, poi al resto della famiglia, poi agli amici, poi ai conoscenti, poi a chi fa comodo, poi a tutti gli altri… se avanza qualcosa. Sono sempre stati così. Come tutti. Adesso, però, sono usciti allo scoperto. Anche qui, tra i “nemici di sempre”, ai quali non interessa che valuta monetaria avesse precedentemente il loro profitto settimanale. Ed è giusto che sia così…Ma io, che ero intenta a vivermi la giovinezza fuori dai problemi socio-cultural-politico-economici, io ora voglio sapere una cosa: come cavolo è andata a finire la Guerra Fredda?[Ross in Miami, FL - Aug '13]

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