“Ci si diletta a vomitare parole al vento spesso inutili e spesso provenienti da pareri parziali e “ignoranti.”La realtà delle leggi vigenti è castrante per i lavoratori delle Fondazioni Lirico sinfoniche, ma anche imponente nelle regole ( che qua pochi conoscono) concernenti la modalità di nomina e le scelte da attuare.
Infatti:
1) La nomina del Sovrintendente è prerogativa del CDA , in tale circostanza il Sindaco ( presidente ) è un normalissimo componente del CDA ,visto che tutto il CDA ( ad eccezione del Presidente che dura in carica quanto il suo mandato di Sindaco ) decade dopo quattro anni come il Sovrintendente .
2)l’imposizione del nome posta dal Presidente al CDA è fuori da tutte le regole ed è stata “proposta” con il ricatto delle dimissioni ( oltretutto impossibili.)
3) La “fiducia” al Presidente moda di provenienza politica, mutuata dai consigli di azienda d’altro tipo, in cui il Presidente viene nominato dal consiglio ( e non lo è per legge), è cosa ridicola.
4) La manifestazione di interesse pubblico che è stata bandita contiene un termine perentorio che di fatto annulla la libertà di ricezione di curricula oltre il termine.
5) Il Sovrintendente per legge e per Statuto deve avere dei requisiti tra cui l’esperienza gestionale che non risulta esistere nel curriculum della signora Crivellenti.
6) Il Sovrintendente deve conoscere a menadito le questioni stringenti della contrattazione nazionale, legata alla legge Bondi, per stilare i regolamenti attuativi per l’autonomia.
7) risulterebbe che non siano stati neppure analizzati i curricula dei partecipanti, in seduta di consiglio, e questa è cosa maleducata.
9) In base alla legge Bondi le Fondazioni Lirico Sinfoniche devono produrre solo spettacoli di lirica e sinfonica quindi le contaminazioni possono tradursi in collaborazioni che prevedono specificatamente l’ inserimento della prosa o di registi provenienti dalla prosa. Contravvenire a tale normativa producendo o distribuendo spettacoli di genere diverso potrebbe portare la Fondazione a perdere il diritto di novero e di relative contribuzioni FUS.
10) Gradireste voi un musicista alla guida di un Teatro di prosa???????????????
11 ) noi lavoratori della lirica non siamo antichi, perché produciamo musica antica, lo siete voi che siete pieni di pregiudizi e di deviazioni radical-chic che vi portano a pensare che chi fa questo mestiere sia strano…anche noi vestiamo in jeans e ascoltiamo pop, jazz, e andiamo a vedere la prosa, a molti piace pure il calcio ma ci pensate????
12) molti di noi hanno votato e fatto votare Massimo Zedda perché hanno creduto che fosse l’innovazione ed il cambiamento (in meglio e non in peggio ) ed anche noi ci sentiamo delusi avviliti ed offesi, per cui la reazione è commisurata alla delusione.
I lavoratori non hanno nessun celato interesse, ed è avvilente apprendere, come tanti usino, la oramai nota strategia di Sallusti , di distruggere la fama dell’avversario anche ricorrendo a mezzucci, o a dubbi insinuati gettati con nonchalance .
I lavoratori ed i sindacati tutti ( a proposito molti sindacati= molta democrazia, comunicatelo al Sindaco che dovrebbe essere un uomo di sinistra ) sono distrutti da due anni di battaglie condotte per avere una persona capace che garantisca a loro stessi , al pubblico ed alla collettività, una sana gestione. Del resto voi stessi giudici, uomini di legge che toccaste gli apogei….. ( scusate la citazione ) , giudicaste tutti i lavoratori e i sindacati conniventi con Meli perché non denunciarono la voragine debitoria che lo stesso creò…… : “allora decidetevi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Vorrei aggiungere a riguardo un chiarimento Meli uomo trasversale e amico di Tronchetti Provera era voluto dalla destra dalla sinistra e dal centro e nessuno volle intervenire che sia ben chiaro!!!!!!!! eravate tutti contenti che si parlasse del Lirico di Cagliari sulle riviste internazionali , e durante i vostri viaggi quanto vi rendeva felici, sentir parlare del Lirico come di una eccellenza…….
Smettiamola di trasformare le vittime in carnefici:
Quando il saggio guarda la luna lo stolto guarda il dito.”