S. C. Ercolano, Guarino: “Ercolano più di una seconda casa”

Creato il 17 marzo 2015 da Vesuviolive

Il capitano dello S.C. Ercolano Alessandro Guarino

Una stagione per lui travagliata- Gli impegni lavorativi hanno limitato molto il suo impiego nella squadra di coach Caprio, ma la tenacia e l’amore verso questo sport lo hanno spinto a continuare e a resistere nonostante il poco spazio e la forma che stenta a decollare.
Stiamo parlando di Alessandro Guarino, capitano dello Sporting Club Ercolano. Lo abbiamo intervistato per chiedergli del suo approccio a questa stagione e cosa si aspetta dal finale della regular season, visto lo scontro diretto di sabato in quel di Solofra.

Capitano non solo in campo ma anche fuori. Il tuo ruolo nella squadra di coach Caprio come lo affronti?
Il mio ruolo di quest’anno non lo posso purtroppo definire, ma nonostante le mie assenze, coach Caprio sin dall’inizio non mi ha fatto mai sentire un estraneo. Mi ha dato la possibilità di intraprendere questo percorso senza mai farmi sentire il peso di essere psicologicamente e fisicamente indietro rispetto agli altri .

Quest’anno il tuo impiego è diminuito molto rispetto agli anni passati, come stai gestendo questa situazione sul piano fisico e mentale?
Quest’anno ho avuto poco spazio e ho appena giocato la mia seconda partita di campionato. Questo per due motivi fondamentali. Il primo è il nuovo lavoro, che non mi permetteva di essere sempre presente agli allenamenti e di conseguenza non potevo essere al top per affrontare le gare, mentre l’altro motivo ancor più fondamentale e di avere in squadra giocatori validi e che difficilmente potevano essere sostituiti, visto il percorso fatto fino ad ora.
Il merito va alla società e ai due presidenti (Solaro e Russo ndr), che hanno avuto la forza e  il coraggio di investire molto quest’ anno, puntando su giocatori di esperienza e di livello superiore.

La situazione dello Sporting Club Ercolano che è costretto ad allenarsi fuori dalla propria città come la consideri e in caso di promozione in C Nazionale cosa pensi possano fare le istituzioni per questa realtà?
Ercolano ha avuto sempre questa piccola pecca, di dover giocare su un campo dove praticamente non ci si allena mai, e quindi la società è costretta anche in questo caso a finanziare e spostarsi in strutture limitrofe.
Una cosa non bella e che da ad Ercolano poco visibilità nell’ambito cestistico, avendo un buon settore giovanile, nel corso degli anni nonostante ci siano stati dei miglioramenti, si dovrebbe spingere di più in questo senso, dando una possibilità a questi ragazzi che amano lo sport e soprattutto amano divertirsi con la palla a spicchi.

Ormai per te Ercolano è una seconda casa, come è nato questo sodalizio?
Ercolano per me è molto di più. Sono quattro anni che sono qui. Dal primo giorno mi hanno accolto come un figlio facendomi sentire come se fossi a casa. Sono cambiate molte cose in questi anni, allenatori e compagni  di squadra che molte volte sono amici anche al di fuori del campo, ma il sostegno da parte della dirigenza, dei presidenti e del pubblico alle partite non è cambiato, ripagandomi sempre di ciò che ho fatto, sudando e dando tutto me stesso per questa maglia.

Sabato, a Solofra, c’è lo scontro decisivo. Come pensi che dovrete affrontare la partita?
Sabato è la partita più importante del campionato, anche se per me non è decisiva. Dopo la sconfitta dell’andata c’è voglia di riscatto e di riprenderci il primato solitario.
Coach Caprio è esperto e saprà correggere e limare gli errori fatti all’andata, puntando sui giocatori esperti che ci hanno portato così in alto.
In proiezione play-off c’è anche il recupero di Marra, che dopo il brutto infortunio ci darà una mano nel finale di campionato. Oltre ai veterani della squadra vorrei fare i complimenti ai nostri under, che di partita in partita fanno progressi e che stanno dando un grande apporto alla squadra in questo finale di stagione.